C’è una notizia, ed è che la Spal ha vinto, interrompendo una serie micidiale di non risultati. Ci fosse una società, avrebbe anche agganciato il Pineto a quota 14: invece sabato sarà costretta dal -3 ad andare a Legnago con uomini contatissimi per le imminenti squalifiche di Buchel e Bidaoui.
Ma per un giorno almeno, val la pena di restare all’attualità e sottolineare la prova che i biancazzurri di Dossena hanno consegnato ai posteri. Non è stata roba da niente, se si considera che erano fuori nove potenziali titolari e che il ritorno al 4-3-3 è stato dettato più dalla conta di quelli a disposizione che da precisa scelta tattica. A dimostrarlo, i soli tre cambi, peraltro tutti non prima del 78’. Ebbene, in queste condizioni la Spal è andata a cercare e trovare il meglio, e dato il momento di scarsa fiducia la reazione non era affatto scontata.
Non si può parlare della partita se non si parla dell’arbitro Aldi, che ne ha condizionato lo svolgimento. Prima ha negato alla Spal due possibilissimi rigori su Bidaoui e su un mani di Borsoi, poi sentendosi in colpa ha acceso il giallo-arancione di Chakir virandolo in rosso, per non parlare di una miriade di interventi errati meno topici. Anche sul 3-1 di Bidaoui pare che la terna abbia giudicato fuori un cross di Mignanelli, che forse fuori non era. I giocatori hanno capito e hanno iniziato una serie di simulazioni per cercare di ottenere qualcosa.
Il Pineto ha infine avuto la sua restituzione sulla sola decisione di sicuro giusta: il secondo giallo a Bidaoui.
Quel che la Spal ha saputo fare è stato finalmente afferrare il momento positivo con l’uomo in più per piazzare l’uno-due vincente.
Antenucci l’ha decisa alla sua maniera da campione, ma l’assedio iniziale della ripresa non è stato banale. Poi Bidauoi con la sola sciocchezza enorme che poteva commettere, ossia far perdere ai compagni la superiorità numerica, l’ha rimessa in bilico, ma anche 10 contro 10 la Spal ha retto meglio del solito, arretrando meno e concedendo meno occasioni che in 11 contro 11.
La prova era stata di assoluta dedizione anche nel primo tempo, e pur dovendosi comprendere la frustrazione continua dei tifosi, non erano mancate né garra né voglia né gioco. L’esordiente Galeotti, cui Dossena ha fatto ricorso per dare respiro a Melgrati, ha fatto il resto con parate importanti, sporcando un po’ la pagella con l’esitazione sul gol,ma salvando anche la Spal alla grandissima. Nelle condizioni date, la squadra ha mosso tre passi in avanti molto importanti.
Andrebbero confermati in Veneto, per lasciarsi indietro l’ultima piazza e rimanere attaccati al gruppetto appena agganciato. Si spera di recuperare solo Karlsson, oltre a Sottini ed El Kaddouri che comunque erano già in panchina.
Sarà dura ancora, ma con questo atteggiamento, chissà, magari un po’ di meno.
Mauro Malaguti
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