La sensazione è che la gara di oggi ad Arezzo rappresenterà per la Spal e soprattutto per mister Dossena uno spartiacque importante per il prosieguo della stagione. In caso di un’ulteriore sconfitta in terra toscana, la posizione dell’allenatore biancazzurro potrebbe davvero essere messa in discussione: "Viviamo un momento difficile, ci vogliono gli attributi per uscirne, come ci chiedono i tifosi – le parole della vigilia del mister biancazzurro –. Dobbiamo essere più concentrati, aver più fame e voglia: accettiamo le critiche, ma questa è una squadra che uno con l’altro vuole uscirne fuori. Per farlo però, ci dobbiamo aiutare per primi noi: dai magazzinieri a tutte le altre persone che lavorano quotidianamente al centro sportivo. Il trittico che ci accingiamo a disputare ci metterà sicuramente alla prova: da circa due mesi anche gli ultimi arrivati dal mercato stanno lavorando con noi, hanno avuto un naturale tempo di adattamento, fatto di alti e bassi. Non abbiamo una rosa ampia in certe posizioni del campo, motivo per cui dobbiamo programmare una partita alla volta, anche in base al tipo di match. Nel post gara di Pescara abbiamo ascoltato i nostri tifosi che, di cuore e con passione, ci hanno spronato a fare di più.
I personaggi più illustri nella storia del calcio sono stati criticati: se vogliamo giocare e far parte di questo mondo dobbiamo accettare questo tipo di situazioni e alzarci principalmente da soli. I tifosi cercano di far sì che la maglia che amano arrivi il più in alto possibile, ci spronano in questo senso". Dal punto di vista tattico, la Spal proseguirà col vestito indossato nella gara col Pescara: sarà quindi nuovamente 5-3-2, e una squadra un po’ più coperta rispetto alle prime uscite. "Mi sembra che i ragazzi lavorino meglio con questo modulo, pur avendo apportato qualche modifica in ottica prossima partita – spiega Dossena –. L’Arezzo è una squadra che utilizza vari moduli di gioco, con posizioni fluide per cercare di confondere gli avversari e creare superiorità numerica in mezzo al campo. Negli esterni hanno grande velocità, mezze ali di inserimento e una punta centrale ben strutturata. Abbiamo cercato di preparare tutte le situazioni possibili che potrebbero interpretare così da cercare di portare la partita dalla nostra parte. I giocatori con più esperienza ci stanno dando una mano, come Antenucci che è un esempio costante, ma anche i giovani devono prendersi delle responsabilità e dimostrare di avere una predisposizione e una testa che li può portare a giocare a questi livelli".
Jacopo Cavallini
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