Brutta, sporca, ma vinta, ed era l’unica cosa che contava. E siamo a due in fila a Cento, con in mezzo la bella prestazione di Rimini, sintomo che finalmente le cose stanno cominciando a funzionare per la Benedetto. Bene così allora, anzi benissimo, lo scontro diretto vinto di 14: enorme boccata d’ossigeno per il coach e per i suoi ragazzi. "Abbiamo dimostrato che possiamo competere, in primis a noi stessi, ed era ciò di cui avevamo bisogno – ha commentato Di Paolantonio nel post-gara –. Dobbiamo fare tesoro di questa settimana e delle prestazioni fatte, che per noi sono state molto importanti. Stiamo cominciando a costruirci un’identità, ma sappiamo che è ancora lunghissima. Era un appuntamento da non fallire, a maggior ragione davanti al nostro pubblico, ma allo stesso tempo penso sia stata una delle partite che io abbia visto nella mia carriera: ci sta, perché entrambe sentivamo la pressione di questo scontro diretto – ha proseguito l’allenatore della Sella –. Abbiamo fatto un lavoro egregio in difesa, mentre in attacco abbiamo sofferto, sia la grande fisicità di Piacenza e sia perché i tre impegni intensi in pochi giorni hanno cominciato a farsi sentire, tra l’altro giocati senza una rotazione importante – la postilla finale di Di Paolantonio, che ha spiegato i motivi dell’assenza del capitano biancorosso Carlos Delfino –. Non l’abbiamo voluto rischiare: è tornato solo sabato in gruppo e dopo un lungo periodo di inattività farlo giocare sarebbe stato un azzardo. Vedremo come andrà nei prossimi giorni e se riusciremo ad integrarlo in vista della prossima". Che è già alle porte: mercoledì sera infatti, alla Baltur Arena, arriverà la Juvi Cremona (ore 20.30).
g.p.
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