di Stefano Manfredini
L’unico neo di un settore giovanile tornato florido come negli anni d’oro era rappresentato dall’assenza di giocatori ferraresi di spicco, in grado di fare il salto in prima squadra. Tutto questo fino a sabato scorso, quando sul campo della Sudtirol mister Oddo ha deciso di schierare dal primo minuto Nicolò Contiliano, nato a Trapani ma ferrarese fino al midollo. A 18 anni, ha dimostrato di avere le qualità per giocare in serie B, e a questo punto si candida per restare in prima squadra a tempo indeterminato. Ma quella di Contiliano è anche la storia di una famiglia di sportivi, che merita di essere raccontata. "Se Nicolò ha fatto tutta la trafila nel vivaio della Spal fino ad arrivare in prima squadra con la prospettiva di restarci, considerando che lo scorso gennaio la società ha respinto l’assalto del Catania, per me le cose andarono diversamente – ricorda Anna Malisardi, mamma di Nicolò –. Giocai tanti anni nel settore giovanile della squadra di pallacanestro della mia città, fino a restare di fatto l’unica ferrarese in squadra. Il club si chiamava Felisatti, ma quando capii che per me non ci sarebbe stato posto feci le valigie e me ne andai ad Avellino. Ho giocato in tante piazze, sempre in serie A, ma curiosamente a Ferrara non sono più tornata. Ci poteva essere la palla a spicchi anche nel futuro di Nicolò, considerando che da piccolo giocava a basket ed era piuttosto bravo. Quando nel 2009 tornammo a Ferrara dalla Sicilia aveva la passione della pallacanestro, tanto che fece un anno nella Vis. Improvvisamente però mio papà Carlo gli propose di provare a giocare a pallone a Santa Maria Maddalena, e da quel momento il calcio è diventato la sua vita. Così, nel 2013 da La Vittoriosa passò alla Spal dopo una chiamata di Pasetti, che stava allestendo un gruppo di ragazzini classe 2004. Il primo giorno in biancazzurro ricordo che Nicolò disse che un giorno sarebbe arrivato in serie A: mai dire mai. Anche perché è un ragazzo che si pone obiettivi ambiziosi, ma li persegue con grande determinazione. Come quando l’anno scorso ci assicurò che avrebbe vinto lo scudetto under 18".
Ora Contiliano vive nel convitto della Spal, ma la sua famiglia è una presenza costante nella sua vita e continua a sostenerlo. "Era una settimana che sentiva che a Bolzano poteva toccare a lui – confessa mamma Anna –, fino a quando la sera prima della partita mi ha telefonato dicendomi che avrebbe giocato. Naturalmente facendomi promettere di non dirlo a nessuno! È stata una emozione enorme, anche perché tra i tanti talenti dei vivaio biancazzurro Nicolò non era certo quello più quotato. Mai una convocazione nelle nazionali giovanili, mai un allenamento in prima squadra, e la firma sul primo contratto professionistico arrivata da poco più di un mese. È uno che parla poco e lavora tanto, un soldatino che attraverso lo spirito di sacrificio piace tanto agli allenatori. Oltre a mio papà Carlo, che purtroppo ci ha lasciati, una figura centrale per lui è mio fratello Luca che tra l’altro giocò nelle giovanili spalline. Sono in simbiosi, e quando ha saputo che avrebbe giocato ha raggiunto Bolzano per non perdersi il debutto. Io invece non sono riuscita per lavoro, ma ho guardato i primi 25 minuti: una grande gioia. Per completare la famiglia di sportivi, mia figlia Alice fa nuoto agonistico ad alti livelli.