REDAZIONE FERRARA

Alessandro Corallo: il gol che salvò Allegri e la carriera tra Spal e Gubbio

Alessandro Corallo ricorda il gol decisivo per Allegri alla Spal e il suo impatto a Gubbio con 25 reti in tre stagioni.

Alessandro Corallo ricorda il gol decisivo per Allegri alla Spal e il suo impatto a Gubbio con 25 reti in tre stagioni.

Alessandro Corallo ricorda il gol decisivo per Allegri alla Spal e il suo impatto a Gubbio con 25 reti in tre stagioni.

L’avventura di Alessandro Corallo con la maglia della Spal è durata pochi mesi, nel corso dei quali è riuscito a realizzare solo un gol che a 20 anni di distanza però ancora in molti ricordano. Anche a livello nazionale. Già, perché quella rete segnata sul campo del Cittadella nel novembre 2004 salvò la panchina a un certo Massimiliano Allegri, che di fatto era stato esonerato qualche giorno prima.

Le stagioni più belle della sua carriera però le ha fatte qualche anno dopo a Gubbio, dove in tre campionati ha siglato 25 reti. "Di quel gol al Cittadella nel corso degli anni ne hanno parlato ovunque, anche se a volte erroneamente viene attribuito a Riccardo Corallo, che giocò a Ferrara la stagione precedente – sottolinea il doppio ex di Spal e Gubbio –. Sono molto affezionato a quella rete, anche perché fu l’unica che riuscii a mettere a segno in quei mesi tanto belli quanto sfortunati".

Ci racconti cosa accadde in quei giorni turbolenti. "La squadra era forte, ma non ingranava. Così, dopo una sconfitta la società decise di esonerare Allegri e affidare la panchina a Discepoli. Quest’ultimo però si prese del tempo per sciogliere le riserve, quindi Max ebbe a disposizione un’altra chance col Cittadella e da quel momento la Spal cominciò un altro campionato. Ricordo ancora l’azione del gol, con cross di La Canna e il mio colpo di testa sotto la traversa, poi tutti corremmo ad abbracciare Allegri verso la panchina".

Paradossalmente però quella fu la sua ultima gara in biancazzurro, giusto? "Esatto, purtroppo pochi giorni dopo in seguito a uno scontro in allenamento mi ruppi un braccio. Mi sottoposi a un intervento chirurgico, poi a gennaio con mio grande rammarico fui ceduto al Sora. Erano anni difficili a livello societario a Ferrara, ma la squadra era davvero forte: giocatori come Pirri, Consonni, Pierobon, Milana, Aurelio, Selva, Cunico e La Canna oggi si fa fatica a vederli in serie C. Il pubblico spallino invece è rimasto bello come allora: in quella stagione ricordo uno 0-0 col Napoli in uno stadio Mazza con una cornice di pubblico spettacolare".

A Gubbio tra il 2007 e il 2010 ha lasciato un segno molto più profondo. "Vero, sono stato protagonista. Specialmente i primi due anni con 14 e 10 gol, poi pure là ho dovuto fare i conti con un brutto infortunio".

Spal e Gubbio stanno deludendo parecchio, è d’accordo? "Certo, e fatico a darmi una spiegazione. La Spal è indecifrabile: quando sembra sul punto di svoltare incappa nuovamente in una serie di sconfitte. Il Gubbio aveva abituato i tifosi a campionati importanti: mister Taurino ha steccato, ora vediamo se Fontana riuscirà a risollevare la situazione. Prevedo una partita combattuta e spigolosa: vedremo se la scossa generata dal cambio di allenatore farà la differenza oppure no".

Stefano Manfredini

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