Ferrara, 4 gennaio 2025 – La sua posizione sulla condanna di Nicola Lodi è nota: è innocente fino a sentenza passata in giudicato. Qual è, invece, il risvolto umano in questa vicenda, dato che siete legati da lunga amicizia? Nominerà un nuovo assessore o ridistribuirà le deleghe?
“Nicola Lodi – risponde il sindaco di Ferrara Alan Fabbri– è un amico prima di essere un collega. Questo momento di sospensione non cambia nulla rispetto alla stima che ho per lui, tanto meno rispetto al lavoro svolto. Se oggi Ferrara è cambiata è anche grazie al suo incessante lavoro come amministratore. Sono certo che tutto ciò che ha fatto sia stato nel mero interesse della collettività. Non ho ancora deciso il da farsi perché attendo di prendere una decisione insieme ai colleghi della giunta, che rappresentano le forze politiche che hanno vinto le ultime elezioni. Al momento tutte le sue deleghe sono passate a me”.
A poco più di sei mesi dalle elezioni amministrative del giugno 2024, quali i punti di forza e, se ci sono, quali gli aspetti da migliorare della sua squadra di governo?
“Tutto è migliorabile. Il mio approccio è quello di non accontentarsi mai, e faccio in modo che anche i miei colleghi non si adagino mai sugli allori, anche alla luce degli straordinari risultati ottenuti. Chiedo loro sempre il massimo e sono felice del lavoro svolto. C’è ora una visione sempre più incisiva sul turismo, su cui abbiamo puntato tanto e che ha dato segnali positivi inoppugnabili, inediti per la nostra città, nonostante la disinformazione fatta dall’opposizione in questi anni, che gioca purtroppo a sfavore di tutta la città e della sua immagine all’esterno. Ferrara è molto diversa rispetto al passato: ha una programmazione solida e varia, artisti internazionali, un nuovo team di esperti che hanno fatto scuola in Italia in tempi difficili come il Covid, nuove aree dove realizzare festival. Ma non è solo turismo, si è lavorato molto sulle opere pubbliche, per renderla più vivibile, prima di tutto ai cittadini”.
Su linguaggio istituzionale e censura dei movimenti neofascisti, maggioranza e opposizione hanno votato in modo compatto in Consiglio comunale: come sono i rapporti con l’opposizione?
“Il voto compatto su questi temi sconfessa quanto sostiene l’opposizione, e cioè che votiamo contro solo perché la proposta arriva da loro. I rapporti sono sicuramente migliori della precedente opposizione, non che ci volesse molto, ma possono migliorare. Alcuni rappresentanti sono molto ideologizzati, scollati dalla realtà, come avviene in qualsiasi legislatura, altri lo sono meno e con questi ultimi è possibile avere un dialogo costruttivo”.
Come, e su cosa, i rapporti con l’opposizione possono migliorare?
“Credo che potranno migliorare solo quando i primi smetteranno di ragionare per partito preso, accettando quanto abbiamo fatto per il bene della città. Fino ad oggi ho ascoltato solo critiche, con il solo fine di screditare il nostro lavoro, dando un’immagine negativa di Ferrara per mero interesse elettorale. Se abbiamo vinto con così ampio margine vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto, e le loro proposte non erano all’altezza della guida della città”.
Come intende impostare il rapporto con il nuovo presidente della Regione De Pascale? Su quali aspetti chiederà un impegno più marcato della Regione? Su cosa potrete collaborare?
“Con Michele De Pascale ci conosciamo da tanto tempo, con lui ho collaborato, quando era sindaco di Ravenna, per la fusione della Camera di Commercio. Lo rispetto come politico e come amministratore: il nostro rapporto continuerà su questa linea di collaborazione ora che è presidente della Regione”.
Lei, come sindaco, aveva lamentato la mancanza di assessori in giunta regionale.
“Certo. Purtroppo essere gli unici a non avere assessori al tavolo degli amministratori regionali è qualcosa che ci penalizza come territorio. È la prima volta che accade e sono molto preoccupato, perché sembra più un regolamento di conti interno al Partito Democratico che una scelta fatta sulla base dei risultati elettorali”.
Parliamo di temi concreti: i cittadini chiedono attenzione alla sanità. Come va?
“Sì, la sanità: un tema che da sempre mi è caro e sul qule ho concentrato molte battaglie sia da amministratore che da consigliere regionale. Ora è fondamentale portare a compimento il processo di fusione delle due aziende sanitarie; c’è un pronto soccorso stracolmo, con personale preparato che fa l’impossibile, ma è insufficiente. Spero che su questo De Pascale ascolti il grido di dolore dei tanti che vedono i propri cari, anche anziani, per 24 ore in un corridoio. Per me è prima di tutto una questione di serietà e rispetto. È stato un amministratore in trincea come me, perciò sa benissimo cosa significhi ricevere chiamate di persone in preda alla disperazione. Considero quello del vicino Veneto un caso di buona sanità, dal quale prendere spunto”.
Altra questione su cui anche la Regione, forse, potrebbe fare di più: il lavoro.
“Il nuovo presidente deve smettere di ascoltare il Partito, mettendo al centro anche il nostro territorio. Questo non è mai stato fatto, scegliendo deliberatamente di tenere fuori Ferrara dallo sviluppo industriale ed economico dell’intera Regione. Ma sono fiducioso perché dopo tante battaglie finalmente il governo ha deciso di inserire questo territorio nella ZLS, qualcosa su cui il PD locale è sempre stato molto silenzioso in questi anni, proprio per evitare di contrastare le politiche dei vertici regionali”.
Su quali infrastrutture solleciterà de Pascale?
“La realizzazione della terza corsia per l’autostrada A13 Ferrara-Bologna e della Cispadana sono per noi punti essenziali e strategici, sui quali da tempo attendiamo risposte concrete”.
Che 2025 sarà per la nostra città?
Era il 1995 quando a Ferrara venne attribuito il titolo di città patrimonio mondiale dell’umanità. Nel 2025 sono 30 anni dal riconoscimento Unesco, un traguardo importantissimo che festeggeremo con orgoglio. Ferrara, grazie alla progettualità e al lavoro svolto da un team di professionisti dell’Amministrazione comunale, è tra le prime città medie in Italia per avere il maggior numero di fondi PNRR intercettati. Grazie a questi fondi, a milioni di fondi europei e a risorse comunali stiamo realizzando interventi di rilievo su piazze, strutture sportive, palazzi storici e musei”.
Entrerà poi nel vivo anche il lavoro sul Piano urbanistico generale: può spiegare l’iter?
“Sì. Sarà un anno epocale anche per il PUG, che traccia lo sviluppo urbanistico per i prossimi decenni: dopo l’approvazione di dicembre, attendiamo il passaggio al Comitato urbanistico di area vasta prima dell’approvazione definitiva in Consiglio nei prossimi mesi”.
Quali progetti e novità interesseranno la nostra città nel nuovo anno?
“I lavori di piazza Travaglio, non più una distesa d’asfalto ma una nuova e moderna area verde (fine lavori a metà 2026); di piazza Gobetti, oasi di ristoro per cittadini e turisti anziché area di degrado in pieno centro. E poi la valorizzazione delle Mura, con la Casa dell’ortolano, nuovo polo ricettivo per cicloturisti, e la riapertura di Porta degli Angeli che diventerà hub del sito Unesco. Il 2025 sarà l’anno dei lavori ai luoghi della cultura: riaprirà Palazzina Marfisa d’Este mentre procederanno verso la conclusione i cantieri a Palazzo Massari, chiuso dal sisma, al nuovo Museo del Risorgimento e della Resistenza e a Palazzo Prosperi-Sacrati, chiuso da trent’anni. L’obiettivo è riaprirli tutti e tre il prossimo anno. Per lo sport abbiamo ottenuto 1 milione di euro per poter realizzare i tanto attesi interventi al Palasport; a settembre apre la palestra di via Canonici e a inizio 2026 sarà finalmente pronta la maxi Arena Ferrara di via Foro Boario. Quanto al tema abitativo, a marzo 2026 si concluderanno i 53 nuovi alloggi Ers alle Corti di Angelica, ex Palaspecchi, grazie a un investimento di circa 10 milioni di euro”.
Come avete intenzione di risolvere il grosso problema del traffico in tilt nelle ore di punta lungo le principali arterie che portano dentro e fuori la città? C’è un progetto nel cassetto?
“Abbiamo già migliorato alcuni aspetti con l’eliminazione di alcuni semafori e l’inserimento di nuove rotatorie. Proseguiremo con i lavori sia in via Canapa che in via Modena. Stiamo intervenendo sugli accessi, l’ingresso Nord-Ovest e quello nella zona Est, per renderli più funzionali, ma anche più belli: prima erano delle aree lasciate a se stesse, ora saranno dei biglietti da visita per chi entra a Ferrara. Nell’accesso sud, la realizzazione del tunnel ferroviario toglierà finalmente il passaggio a livello da via Bologna, rendendo il traffico più fluido anche in questa arteria così importante. Poi chiaramente il grande sogno è quello della bretella su via Ravenna per decongestionare il traffico nelle ore di punta in zona San Giorgio. Ci stiamo lavorando”.
Ci dobbiamo aspettare un altro concerto-evento sul modello Springsteen?
“Assolutamente sì. È stato un grande successo da tutti i punti di vista. Perché non rifarlo? La città è pronta. Confido nella sua partecipazione”.
Dipende dall’ospite! Senta, come immagina il suo futuro politico dopo la fine del secondo mandato da sindaco di Ferrara?
“Non lo so ancora. Da un lato mi piacerebbe dedicarmi un po’ alle mie passioni e a me come persona, senza avere necessariamente il telefono che squilla H24, dall’altro penso che ormai questa è la mia vita. Non riesco a immaginarla diversamente. Amministrare un territorio stanca tanto, ma è anche ciò che più mi rende davvero felice. Fare qualcosa per tutti e non per se stessi è molto più di un lavoro, è una missione di vita che ho fatto mia, su cui non riesco a risparmiare energie”.
Per cosa vorrebbe essere ricordato come sindaco di Ferrara?
“Semplicemente per quello che sono stato. Per alcuni, un nemico da combattere; per altri, un amico e confidente. I rapporti umani per me sono sempre stati al di sopra di tutto il lavoro svolto come amministratore. Spero al termine di tutto di lasciare un buon ricordo nella maggioranza dei ferraresi”.