CRISTIANO BENDIN
CRISTIANO BENDIN
Politica

Anpi, persa un'occasione

Il commento

Ferrara, 26 aprile 2016 - Ogni volta che, come Paese, crediamo di aver raggiunto l’età della consapevolezza, della concordia, della tanto auspicata «memoria condivisa», insomma ogni volta che crediamo di essere diventati una democrazia piena e matura, arrivano puntuali le prese di posizione e le polemiche alimentate il più delle volte in modo pretestuoso da chi vuole invece mantenerci divisi, ergendosi a «più puro dei puri», vestale unica della Verità (con la ‘v’ maiuscola).

E’ il caso - e dispiace dirlo per il rispetto che abbiamo nei confronti di ciò che rappresenta - dell’Anpi di Ferrara che, per voce di Daniele Civolani, ha firmato la petizione, promossa da Irina Aguiari, per rimuovere i libri di Giampaolo Pansa dai banchetti del 25 Aprile, davanti alla biblioteca ‘Bassani’ di Ferrara.

Ma come, un ente morale nato per rappresentare coloro i quali lottarono contro la barbarie nazifascista appoggia una raccolta di firme ispirata al peggiore oscurantismo, cioè quello che vorrebbe addirittura rimuovere e oscurare (perché no, a questo punto, bruciare?) dei libri? Libri - si badi - che non portano avanti odiose tesi negazioniste ma che, per giudizio anche di autorevoli studiosi, hanno arricchito la storiografia ufficiale, spesso agiografica e poco critica, con nuovi studi, punti di vista, testimonianze inedite, documenti fino ad ora rimasti in qualche baule polveroso. Pansa può anche non piacere all’Anpi ma paragonarlo a Casa Pound o a Forza Nuova ci sembra sbagliato e strumentale ad una polemica più politica e ideologica che sui contenuti. 

Mi domando cosa ne pensi Massimo Maisto, vicesindaco e assessore alla Cultura, di una petizione per oscurare dei libri... Passi per Rifondazione e Sel (non mi faccio molte illusioni, specie sulla prima) ma una crociata contro il pensiero da parte di chi ha lottato anche per la libertà di pensiero ci pare una contraddizione in termini. 

La stessa contraddizione che a Roma - non fortunatamente in questa città - ha visto sfilare accanto all’Anpi gruppi filo palestinesi e non la Brigata Ebraica ignorando due fatti storici: 1) l’intesa ferrea tra il leader palestinese Amin al-Husseini e Adolf Hitler; 2) il fatto che circa duemila ebrei diedero un grande contributo alla sconfitta degli invasori nazisti e alla conquista della libertà e della democrazia (per non parlare del fatto che furono proprio i sionisti italiani i principali oppositori del nazifascismo in seno alle comunità ebraiche). Così come non aiutano la pacificazione del Paese i ‘fasci littori’ davanti alla sede Pd (atto becero che va condannato), così la crociata Anpi contro i libri di Pansa rappresenta un’occasione perduta per la creazione della tanto agognata «memoria condivisa» di questo Paese.