Ferrara, 26 ottobre 2023 – E’ il gioco della domanda e dell’offerta. Un gioco dove tutti perdono, vince solo il granchio blu. La penuria di vongole fa volare alle stelle i prezzi di tutta la filiera, dal mare alla tavola. I pescatori incassano per un chilo tra gli 11 e i 15 euro, quotazioni inedite quelle che si leggono nei listini da Goro a Comacchio, da Porto Garibaldi ai confinanti paesi del Veneto che hanno da sempre gli allevamenti di molluschi nella sacca, come Scardovari (Rovigo).
Costa caro l’effetto del granchio blu. E si paga il fio anche del maltempo che con le piogge ha riversato in mare sostanze inquinanti che hanno ucciso i molluschi. Quotazioni a 24 carati che rimbalzando lungo tutta la filiera arrivano a far segnare prezzi tra i 18 e i 20 euro nelle pescherie, con punte ’limite’ anche di 20.50 per un chilo di quelle vongole che saranno saporite ma che ormai rischiano di essere un po’ indigeste.
Stefano Orlandini , dietro il bancone di Makorè, pescheria ristorante in via Palestro, serve i clienti che varcano la porta con il desiderio di portare a tavola nel fine settimana un po’ di pesce made in Italy. "I prezzi sono saliti dalla fine del fermo pesca, una crescita costante e inarrestabile – spiega –. Il prodotto manca, i pescatori vogliono essere pagati per quel poco che ancora riescono a portare a riva. E noi dobbiamo adeguare per forza i listini".
Già dalla vetrina si vedono le retine, ma in alcune pescherie il prodotto non arriva, esaurito. Con casi limite. Ci sono commercianti che le vongole hanno deciso di non comprarle più. "Costano troppo – dice il titolare di una pescheria, stretto in pochi metri quadrati di orate e merluzzi, gamberi e seppie – e i clienti hanno smesso di comprarle". Merce rara sono le vongole anche da Perlita, pescheria ristorante che si affaccia in via Garibaldi. Alessandro Ceragiolì, il titolare, spiega: "Ormai è un’impresa riuscire a trovarle, si fa a gara per mettere le mani su qualche chilo di vongole. Sarà il primo Natale con il cenone orfano del gustoso mollusco". Merce rara, che si paga a peso d’oro. Non fa eccezione la grande distribuzione piegata dall’onda d’urto della mancanza di mitili. In alcuni scaffali nel cartellino si legge l’astronomica cifra di 20.50 al chilogrammo per le vongole veraci nate e cresciute a Goro.
Qui, nella sacca , è stato spazzato via il 90% del prodotto, una strage sotto i colpi di quelle chele azzurre e dell’’acqua nera’ che i fiumi riversano in mare. "Arrivano ancora, da Porto Garibaldi", dice Rita Chinaglia indicando i sacchetti a ’Pronto pesce’. "I prezzi? Del tutto fuori mercato – afferma perentoria –. Per forza, ormai stanno raschiando il fondo".
Il fondo del mare, sempre più affollato di granchi blu che rischiano di diventare l’unico inquilino di spiagge e lagune. Ultimo passaggio della filiera, il tavolo del ristorante. Si trovano le vongole nel menù di ’Marinai in coperta’. Le mostra, quasi con orgoglio, Fabio Andriotto, il titolare. Scorrono i prezzi, come titoli di coda, vongole alla tarantina, 18 euro. "Sborsiamo per un chilo anche 15 euro, mettiamoci i nostri costi, il lavoro, il personale. Impossibile far pagare meno i piatti. E sarà sempre peggio". Le quotazioni, del prodotto che ancora sopravvive, saranno destinate a salire e di molto per Natale. Le vongole, per chi potrà permettersele, contate una ad una nel piatto, reliquie di un mondo che non c’è più per colpa dell’invasione aliena. E il granchio blu? Provenienza dal mare Adriatico, lo stesso mare delle vongole. 7.90 al chilo, sui banchi della grande distribuzione. In un angolo del bancone, in pochi lo vogliono.