Ferrara, 2 giugno 2024 – Sembra una giostra la filiera. Così si scopre che le nostre fragole – all’agricoltore vengono pagate intorno ai tre euro al chilo – finiscono a Milano. E lì il prezzo lievita fino a toccare punte di 12 o 14 euro. Quotazioni a peso d’oro, insomma. Mentre in città e nella nostra provincia, tra gli scaffali dei centri commerciali, sui cartellini affissi nelle cassette vengono commercializzate a 4,50, una cifra molto più bassa, con punte di 11 euro.
Così le ciliegie – in campagna intorno ai due euro – le troviamo anche a 16 nei negozi. Fabrizio Ganzarolli, i campi oltre via Bologna, ha appena finito di raccogliere le sue fragole. Almeno quelle che si sono salvate alla continua ondata di pioggia che fino all’altro giorno ha martellato la terra.
"Alla fine – spiega – il raccolto siamo riusciti a farlo anche se una parte è andata purtroppo perduta. E’ marcita sul terreno a causa delle piogge intermittenti". Quotazioni altalenanti, un tagadà. E’ lui a provare a fare un po’ di chiarezza.
"A me danno 3,50 al chilo per le fragole – svela –, che finiscono dritte dritte sui mercati di Milano". E lì? "Beh, lì vanno tra i 12 e i 14 euro". Prezzi stellari che, almeno per questo prodotto, non hanno una corrispondenza nella nostra provincia. In negozio si trovano senza difficoltà a 4,50, il cartellino che recita "prodotto locale". "Come mai? Preferisco rispondere con un’altra domanda. Mi chiedo da dove arriva certa frutta, quale la provenienza?". Di nuovo la filiera, di nuovo alcuni sbalzi, una girandola di prezzi. L’agricoltore guadagna in questi giorni per i suoi asparagi 4,80 al chilo. Dietro le vetrine costano intorno ai nove euro. Il doppio. Le albicocche? Da 1,40 balzano anche a 6,90 sempre al chilo. Tanto, soprattutto in una provincia a forte vocazione. Ad incidere certo sarà anche il maltempo. Anche le albicocche hanno pagato in modo pesante questa stagione nel segno della variabilità.
Ma la sensazione che si ricava è che le quotazioni, un po’ come in Borsa, siano indipendenti dal prodotto e legate piuttosto a oscillazioni scandite da un tabellone, dietro le quinte geni della finanza. Corrado Fantini, agricoltore della nostra provincia, commenta alcune cifre emerse da una delle ultime riunioni della commissione prezzi della camera di commercio di Bologna, commissione della quale fa parte. "Le albicocche – spiega – alla fine non hanno prezzi malvagi per il produttore. Siamo intorno all’euro e 50, in alcune zone si tocca anche 1,80. Buono anche il prezzo degli asparagi". Nei suoi campi, a San Bartolomeo, coltiva mele, albicocche e pere. Pere che ormai da anni sono a rischio estinzione, con un rilevante perdita di terreni coltivati. Un altro capitolo della crisi che attanaglia il mondo agricolo.