MARIO BOVENZI
Economia

Lei licenziata, lui in esubero: “Lotteremo per le nostre figlie”

Patrizia è tra i 77 della Regal Rexnord cacciati via mail, il marito Ivan rischia alla Berco. “Uno choc. L’altro giorno mi sono sentita chiedere: mamma, perderà il lavoro anche papà?”

Ivan Boarini e Patrizia Trombini

Ivan Boarini e Patrizia Trombini

Ferrara, 13 ottobre 2024 – C’è un po’ di mare negli occhi chiari, che richiamano il verde della sciarpa che ha al collo. Quella del sindacato. Bandiere e rabbia, l’altro giorno davanti alla sede Confindustria di Ferrara. Lei era lì. Patrizia Trombini, 52 anni, due figlie di 13 e nove anni. E’ una dei 77 licenziati della Regal Rexnord di Masi Torello che, nel paese di poco più di 2000 abitanti, chiamano ancora Tollok. “Siamo andati per lavorare, ci hanno cacciato”, guarda in faccia la realtà. Che fa male.

A pochi chilometri c’è Copparo, la Berco, oltre il tavolo – colazione e cena, a pranzo sono al lavoro – il volto di suo marito. Si chiama Ivan Boarini, 54 anni. Lavora alla Berco, che nei giorni scorsi ha annunciato un piano per la sede di Copparo di 480 esuberi, 70 a Castelfranco Veneto. Un terremoto in paese, in una provincia che si sta perdendo il metalmeccanico.

I titoli sui giornali, le immagini alla tv. Avete due figlie

“’Mamma, adesso licenziano anche papà’. Così mi sono sentita dire da mia figlia più grande l’altro giorno”, risponde Patrizia Trombini, assunta il primo febbraio del 2016, licenziata lunedì sette ottobre 2024, fino all’altro giorno impiegata all’ufficio acquisti e logistica della Regal Rexnord che ha delocalizzato. Armi e bagagli per portare stabilimento e produzione in Cina e India. Addio Masi Torello, bye bye Ferrara.

Lei cosa ha risposto?

“Di stare tranquilla, che lotteremo perché questo non avvenga. Ho sempre lavorato con coscienza. E riuscirò a trovare un altro impiego, perché ho due figlie da far crescere. Insieme a mio marito”

Lunedì siete arrivati in azienda, cos’è successo?

“Un giorno come tanti, non era così. I sindacati ci hanno chiamato, siamo stati riuniti nell’officina. Con una Pec era stato comunicato il licenziamento di tutti. Poi l’azienda ha affisso un foglio, c’era l’elenco dei ruoli, i nostri incarichi. Una lista, non c’eravamo più”

Davanti all’azienda c’è un picchetto con i lavoratori. I sindacati annunciano che andranno avanti ad oltranza, chiedono che i licenziamenti vengano ritirati, ci sarà un incontro in Regione, il 15 ottobre. L’assessore Vincenzo Colla ha definito i vostri licenziamenti inaccettabili.

“Non ci arrendiamo, certo. Ma dobbiamo guardare la realtà in faccia, per come la vedo io non c’è più nulla da fare. Dove invece c’è speranza è alla Berco”

Dove lavora suo marito

“Sì, da 30 anni. Anche lui non si aspettava questa doccia fredda, è stato uno choc. Anni fa, si parlò di 300 esuberi, poi in qualche modo si riuscì ad affrontare la crisi con scivoli, ammortizzarori sociali. Adesso, solo a Copparo, sono 480 gli esuberi, poco meno della metà del personale. L’azienda ne conta 1200”

Il futuro, come farete?

“Ci sono colleghi che devono pagare le rate del mutuo della casa, anche noi abbiamo chiesto un finanziamento di mille euro. Ho parlato con la banca, mi hanno detto che possono al massimo dilazionare qualche rata. Ma altro non possono fare”

Alla Regal Rexnord ha trascorso otto anni, non sono pochi

“Alcuni dipendenti hanno un’anzianità molto più alta della mia. E’ stata una mazzata per tutti. E pensare che gli americani ci facevano fare i corsi di etica sul web, ci parlavano di onestà, integrità. Bell’integrità. Lavoro di squadra, ci dicevano. E noi abbiamo fatto lavoro di squadra. Quella squadra è rimasta, quei colleghi sono diventati amici. Insieme ne usciremo. Mi metterò in giro per cercare un altro lavoro per me e per gli altri, qualche azienda c’è. Siamo sulla stessa barca, dobbiamo aiutarci. Io sono fatta così, sono abituata ad andare avanti e andrò avanti. Per me, per le mie figlie”.