Ferrara, 12 ottobre 2024 – Sono ore difficili, drammatiche per i dipendenti degli stabilimenti Regal Rexnord e Berco. Davanti ai cancelli dell’ex Tollok di Masi Torello sta proseguendo il presidio, dopo che lunedì mattina le rappresentanze sindacali hanno ricevuto una Pec nella quale l’azienda ha comunicato il licenziamento dei 77 dipendenti, la chiusura dello stabilimento e la delocalizzazione della produzione in Oriente. Un durissimo colpo per lavoratori, lavoratrici e le loro famiglie.
Il sindaco di Masi Torello Samuele Neri ha invitato la comunità a stringersi attorno ai dipendenti: “Invito ogni cittadina e cittadino del nostro comune a portare la propria solidarietà, perché la drammatica situazione venutasi a creare non deve essere percepita come una problematica delle sole persone direttamente coinvolte, bensì dell’intera nostra collettività. La cessazione di un importante stabilimento come quello ex Tollok, infatti, non potrà non avere ripercussioni negative anche sui tessuti economici e sociali del territorio comunale e di quelli limitrofi”.
Lo stesso primo cittadino, giovedì, ha accompagnato allo stabilimento il deputato Fd’I Mauro Malaguti che “ha portato alle lavoratrici e ai lavoratori la propria solidarietà” e comunicato “di aver già depositato una interrogazione parlamentare al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e al ministero delle Imprese e del Made in Italy, chiedendo la loro attivazione per risolvere i problemi dell’azienda, unitamente a quelli di Berco”. Il sindaco Neri sarà presente anche al tavolo di confronto che si terrà martedì in Regione. Ieri, anche i candidati al Consiglio regionale del Pd Marcella Zappaterra ed Enrico Bassi, assieme al candidato presidente dell’Emilia Romagna Michele De Pascale, hanno portato la loro solidarietà al presidio: “Il licenziamento in tronco di tutti i dipendenti, peraltro comunicato vigliaccamente via mail – affermano –, ha fatto piombare 77 persone e le loro famiglie in una situazione surreale e drammatica. Questo, peraltro, nonostante l’azienda fosse in salute e inserita in una filiera strategica e in espansione come quella dell’eolico. In Emilia-Romagna non è accettabile che la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici sia calpestata in questo modo”.
Zappaterra e Bassi riferiscono che vigileranno “a partire da quando martedì prossimo si riunirà il tavolo convocato con urgenza dalla Regione con la proprietà, affinché siano esplorate tutte le vie d’uscita possibili per evitare un dramma nel nome della delocalizzazione delle produzioni in aree del mondo in cui non sono garantiti diritti ai lavoratori”.
Situazione difficile anche quella della Berco di Copparo, dove nell’incontro con le organizzazioni sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm del 4 ottobre scorso, i vertici aziendali hanno presentato un piano di riorganizzazione che prevede 480 esuberi per lo stabilimento di Copparo e 70 per quello di Castelfranco Veneto, oltre alla cancellazione della parte economica della contrattazione aziendale. Ieri si è svolto un nuovo incontro tra le parti e quanto emerso verrà reso noto nell’assemblea con i lavoratori convocata per oggi alle 10 dalle Rsu e dalle segreterie territoriali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm nell’area antistante la portineria dello stabilimento di via I Maggio.