Copparo (Ferrara), 11 novembre 2024 – Ha le dimensioni di una “catastrofe sociale” quella che si prefigura davanti alla profonda crisi che sta investendo il settore della metalmeccanica nel Ferrarese. Lo sciopero di otto ore del settore, proclamato dalle segreterie territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, vede a Copparo il centro di una grande manifestazione "Contro la crisi del settore metalmeccanico nel territorio", con un corteo che dalle 9.15 ha preso il via davanti ai cancelli dello stabilimento Berco per raggiungere piazza del Popolo, dove si sono alternati gli interventi di delegati sindacali di imprese del territorio e dei segretari nazionali Ferdinando (Fim Cisl), Rocco Palombella (Uilm Uil) e Michele de Palma (Fiom Cgil).
I lavoratori
“Ho due figlie, perdendo il lavoro in Berco ho grosse difficoltà. Ho un mutuo già aperto, sia per la casa e sia per la macchina, non ho alternative”. A casa, aggiunge, “sono l’unico che lavora”.
Stefania è nella Berco dal 2004, vent’anni. “Da quando sono entrata – racconta – l’azienda ha sempre messo gli operai in cassa integrazione. Siamo preoccupati. Anche il mio compagno lavora qui e se dovesse chiudere, perderemmo due stipendi, non uno”.
Le istituzioni presenti
Presenti anche il sindaco di Ravenna e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, Michele de Pascale; la candidata civica sostenuta dal centrodestra, Elena Ugolini; l’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla; esponenti della curia di Ferrara e lavoratori, arrivati a Ferrara, anche da Rimini. Partecipano al corteo anche tutti i sindaci del Ferrarese.
“Fumata nera” dopo l’ultimo incontro
L’esito del tavolo di tre giorni fa, 8 novembre, tra Fim-Fiom-Uilm nazionali e territoriali e la direzione aziendale Berco, si era concluso con una “fumata nera, rinviando il confronto al ministero delle Imprese e del Made in Italy”.
Un incontro fissato a seguito di quello a Roma dove, su invito del ministro Adolfo Urso, Berco aveva sospeso la procedura di licenziamento dei 480 lavoratori di Copparo (a rischio ce ne sarebbero anche altri 70 a Castelfranco Veneto). Purtroppo, però, “il confronto fra le parti non ha prodotto nessun avanzamento", avevano detto le tre sigle dei metalmeccanici.