Ferrara, 5 ottobre 2024 – Il fiato è sospeso. Al momento pare che la situazione sia quella di un sostanziale immobilismo. O poco più. Ieri l’incontro tra i vertici aziendali della Berco e le rappresentanze sindacali della categoria metalmeccanici si è protratto fino a pomeriggio inoltrato. Al momento, pare non ci siano grossi sconvolgimenti rispetto all’attuale situazione. Gli ammortizzatori sociali restano intatti. Per lo meno fino al 31 di dicembre. Questo prevede il contratto di solidarietà. A dire il vero, ci sarebbe – stando a quanto ci viene riferito – la possibilità di usufruire della solidarietà fino a settembre del 2025. Chiaramente, la speranza di tutti è che possano intervenire alcuni fattori che invertano la tendenza. Ma, soprattutto, l’obiettivo che si sono dati Fiom, Fim e Uilm è quello di salvaguardare i posti di lavoro. Al momento, nello stabilimento di Copparo – che afferisce al gruppo Thyssen – sono circa 1.200 gli addetti. Probabilmente, la trattativa è durata così a lungo per concertare – parti sociali e vertici aziendali – ogni possibilità affinché i livelli occupazionali possano essere mantenuti. D’altra parte Berco è un’azienda strategica per il territorio e un’eventuale contrazione – come conferma il docente Unife qui accanto – avrebbe un impatto pesante non solo per il sito produttivo, ma anche per tutto l’indotto.
Stando a quanto trapela, la volontà è quella di lavorare tutti assieme verso questa direzione, dunque ora i sindacati inizieranno le attività in vista del prossimo incontro la settimana prossima. Più precisamente, lunedì sarà la giornata di sintesi tra segreterie ed Rsu per ragionare sulle questioni poste durante l’incontro di ieri. Poi, dal giorno successivo, al via il ciclo di assemblee con i lavoratori. L’esito più significativo del vis a vis di ieri è stato l’aggiornamento, fissato per la prossima settimana. Venerdì, infatti, potrebbe essere un altro giorno di snodo per capire quale sarà il futuro dell’impresa copparese. E’ infatti previsto un altro incontro a partire dalle 14. Con ogni probabilità, i soggetti coinvolti saranno gli stessi che hanno partecipato al confronto di ieri. Insomma, la situazione è molto delicata ma le strade del dialogo lasciano presagire un grande lavoro, soprattutto da parte dei sindacati, per studiare soluzioni che impattino il meno possibile sui lavoratori. Tant’è che probabilmente verrà sottoposta ai vertici aziendali anche la questione ’scivoli’ ossia forme di incentivazione per accompagnare una quota parte dei lavoratori verso la pensione o verso soluzioni alternative.
Certo è che lo scenario globale non aiuta, a maggior ragione per quanto concerne il comparto manifatturiero. Leggendo con attenzione i dati pubblicati dall’osservatorio della Camera di Commercio nel settembre scorso, ne emerge uno particolarmente significativo. Tra gli indicatori rilevati dalla Camera di commercio, il risultato peggiore proviene dalle vendite all’estero riferito alle imprese manifatturiere fino a 500 dipendenti (-5,8%, contrazione che raggiunge quasi il -10% tra le imprese artigiane). Ora staremo a vedere che cosa accadrà.