Ferrara, 23 settembre 2023 – La giornalista Gaia Tortora con "Testa alta, e avanti" (Mondadori), in cui racconta la vicenda dell'arresto nel1983 del padre Enzo Tortora, vittima di un clamoroso errore giudiziario visto con gli occhi della sua famiglia, ha vinto la 59esima edizione del Premio Estense.
Il verdetto è arrivato alla quinta votazione con 22 preferenze, al termine di un appassionante testa a testa con Paolo Borrometi e il suo "Traditori. Come fango e depistaggio hanno segnato la storia italiana" (Solferino).
La votazione è stata caratterizzata da un confronto vivace e partecipato tra la giuria tecnica, presieduta da Alberto Faustini, e quella popolare.
Oggi alle 17, al Teatro Comunale ’Claudio Abbado’, si svolge la cerimonia di premiazione con la proclamazione del vincitore e la consegna dell’Aquila d’Oro 2023. L’evento sarà condotto da Cesara Buonamici e anche quest’anno sarà trasmesso in diretta streaming anche sul sito del Carlino.
Le due giurie oggi, sabato 23 settembre, si sono riunite al Teatro Comunale 'Claudio Abbado' di Ferrara per discutere e votare il vincitore all'interno della quartina finalista composta oltre che da Gaia Tortora e Paolo Borrometi, da Ezio Mauro con "L'anno del fascismo. 1922. Cronache della Marcia su Roma" (Feltrinelli) e Marcello Sorgi con "Mura. La scrittrice che sfidò Mussolini" (Marsilio).
Il presidente Alberto Faustini - portavoce della giuria tecnica composta da Michele Brambilla, Luigi Contu, Tiziana Ferrario, Paolo Garimberti, Jas Gawronski, Giordano Bruno Guerri, Agnese Pini (direttrice di QN, il Resto del Carlino, Giorno e Nazione), Venanzio Postiglione, Alessandra Sardoni e Luciano Tancredi - ha osservato: "La cosa bella di questa edizione è stata la competizione vera fino all'ultimo. I quattro libri finalisti sono individuali e collettivi perché parlano di storie che riguardano il nostro Paese, esattamente come quella raccontata da Gaia Tortora. E' certamente la storia di una famiglia, un'autobiografia emotiva, ma anche e soprattutto la storia di un Paese che si è confrontato con la mala giustizia, paradossalmente anche grazie alla popolarità del protagonista, diversamente non ci saremmo mai interrogati così tanto sul tema. Ancora una volta è emerso quanto sia libera la giuria, nessuno di noi riesce a fare previsioni alla vigilia e non riesce a farlo nemmeno un giurato popolare".
Durante la premiazione sarà conferito anche il 39° ‘Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione’ che la giuria presieduta dal presidente della Fondazione Premio Estense, Gian Luigi Zaina, e composta da sette imprenditori dei territori di Bologna, Ferrara e Modena (Patrizia Bauer, Luca Cimarelli, Maria Rita Giberti, Paolo Golinelli, Paolo Moscatti, Silvia Pasquali e Giorgio Piacentini) ha assegnato a Federico Rampini con il parere favorevole della giuria tecnica. Il riconoscimento, istituito nel 1985 in memoria di Gianni Granzotto, presidente per vent’anni delle giurie dell’Estense, è conferito a chi si è particolarmente distinto per correttezza, impegno e professionalità nell’ambito dell’informazione.
Zaina ha dichiarato: "Non era facile prevedere l'esito finale perché i quattro libri sono tutti di alto valore. Il titolo di Gaia Tortora è senz'altro d'impatto perché racconta una storia familiare dal punto di vista di chi l'ha vissuta in prima persona, dovendo convivere con il trauma causato da un clamoroso errore giudiziario".
"Testa alta, e avanti" : la storia
Gaia Tortora con "Testa alta, e avanti" (Mondadori) racconta la sua storia, nella consapevolezza che non sia solo sua: ogni giorno tre innocenti finiscono in carcere per errore, più di mille cittadini l'anno. E i media continuano a comportarsi come fecero con suo padre: titoloni per additare i presunti colpevoli e, quando va bene, trafiletti seppelliti nelle ultime pagine a segnalare l'assoluzione, il proscioglimento, l'errore giudiziario. Condividere il proprio intimo dolore, allora, diventa un modo per combattere contro l'ingiustizia, per impedire che tutto ciò si possa ripetere. E andare avanti, come le diceva suo padre, a testa alta.
Gaia Tortora ha commentato così il risultato che l'ha vista vincitrice: "Nel mio cuore considero la vittoria al fotofinish con il mio amico Paolo Borrometi un ex aequo, sono due libri che raccontano la storia d'Italia seguendo filoni paralleli, sui quali ci sarebbe ancora molto da dire. Dedico questo riconoscimento a quella ragazza di terza media e quindi ai ragazzi delle scuole e delle carceri dove continuo ad andare, soprattutto in quelle minorili. Vorrei che i ragazzi, attraverso il mio libro, comprendessero che giudicare subito è sbagliato e che utilizzassero la loro testa per farsi una propria idea".