Ferrara, 16 novembre 2023 – Martedì scorso, lo storico dell’arte, Lucio Scardino, in un incontro in sala dell’Arengo di palazzo Municipale dal titolo "Crocevia sotto Fetonte: Artisti ferraresi in Polesine e viceversa" ha parlato di pittori ‘dei due mondi’, attivi e apprezzati tra Ferrara e il Polesine e ‘uniti’ dal Po, il fiume che solca una terra comune, spesso raffigurato attraverso il mito di Fetonte, fulminato da Zeus e caduto proprio nelle acque del Grande Fiume.
La rassegna di autori tra Emilia e Veneto
Il ferrarese, Antonio Maria Nardi, è emerso essere il più fecondo pittore delle chiese polesane tra le due guerre. I suoi dipinti si trovano in quindici chiese polesane, tra le più famose c’è quella di Lendinara, nella chiesa di Santa Sofia e nel santuario di Nostra Signora del Pilastrello.
Ervardo Fioravanti, nato a Calto (Rovigo), che durante la seconda guerra mondiale è stato a lungo carcerato in Texas, ha spaziato in diversi campi, tra cui il giornalismo.
Sempre dalla provincia di Rovigo anche Gino Colognesi (nato a Fiesso Umbertiano), rinvenuta recentemente una sua opera inedita, oggi in collezione privata: che ritrae, in cera, di un'elegante signora che indossa un sontuoso cappello e sembra prendere forma da un romanzo di Giorgio Bassani.
Marisa Occari, formatasi tra Ferrara e Venezia, grande cantrice del Po e delle sue terre. Mario Capuzzo, apprezzatissimo e poliedrico artista, che spazia dal realismo magico ai paesaggi del Delta, ritraendo inoltre volti, scorci, tra passato e presente.
Infine, Edoardo Chendi, allievo di Giorgio Morandi a Bologna, grande ritrattista. Di Chendi è stata mostrata, in particolare, un'opera del 1946, che ritrae il pittore Vittorio Milan alla età di 26 anni.
Scardino ha spiegato che per ricostruire le tante firme che hanno reso vivace la scena artistica tra Emilia e Veneto, è stato prezioso il “Dizionario degli artisti nati o attivi in Polesine nel XIX e XX secolo”, a cura di Paola Pizzamano, Alfredo Sigolo, Mihran Tchaprassian.