Ferrara, 15 luglio 2023 - Al Ferrara Summer Festival, domani sera si spengono i riflettori per far accendere candele ed emozioni con la tappa a Ferrara di ‘Luce’, il tour di Fiorella Mannoia e Danilo Rea che da giugno si stanno esibendo nelle location più suggestive di tutta Italia. Uno spettacolo straordinario che inizierà alle 21, in cui in piazza Trento Trieste, il talento di questi due artisti eccezionali sarà messo in luce anche da una moltitudine di candele che li circonderanno sul palco, creando un’atmosfera intima e potente. Sul palco, immersi nel chiarore delle candele, il repertorio e i successi di Fiorella Mannoia e la melodia della canzone e l'improvvisazione jazz di Danilo Rea si incontrano in una perfetta alchimia sonora, un live unico, capace di incantare il pubblico con la sua intensità.
Com’è nato il vostro incontro artistico che vi porta ora a Ferrara? “Siamo amici da molti anni, è questo legame, con questo tour, si rafforza serata dopo serata e speriamo possa continuare a diventare sempre più forte anche in futuro. Incontrandoci sui palchi e suonando insieme è uscita fuori una vera magia, una sintonia musicale che è rara e che abbiamo voluto mettere alla prova, divertendoci ed emozionandoci, intraprendendo un’esperienza del tutto nuova come questa”.
Che sensazione dà cantare su un palco a lume di candela? E quale il valore diverso e aggiunto allo spettacolo, piuttosto che luci ed effetti speciali? “In questo tour il centro del palco spetta alla musica, in tutte le sue sfumature e con tutta la sua forza. Non ha bisogno di nient’altro se non una voce che le permetta di farsi sentire e un piano che accompagna e crea nota dopo nota suggestioni diverse. Non abbiamo ritenuto necessari ulteriori abbellimenti, ornamenti o effetti speciali, ma solo le canzoni e tutto ciò che è legato alla musica. Spogliarci in questo modo ha suscitato a primo impatto un po’ di paura, ma il calore e le sensazioni che ci accompagnano ad ogni tappa la vincono e ci lasciano divertire”.
Danilo Rea, mi rivolgo solo a lei, ora, cosa ne pensa del panorama musicale di oggi? Vedete artisti che possano essere così artisticamente longevi come lei e Fiorella Mannoia o è una musica destinata ad essere ‘mordi e fuggi’? “La musica per me è soprattutto comunicazione, emozione. Io ho bisogno di una bella melodia per ispirarmi. Questo è uno dei problemi che ho confrontandomi con certa musica di oggi, dove il ritmo, il groove ha mangiato, divorato la melodia e con essa le belle armonie. C'è stato qualcuno che diceva che il rap era il jazz del futuro, il nuovo scat, ma ha scarnificato la musica, banalizzandola. Detto questo un Jazzista dovrebbe essere sempre curioso, soprattutto di incontrare nuovi musicisti e scoprire nuove cose, perché è nell’incontro con gli altri che si trovano suggerimenti, nuove idee e può nascere la vera musica”.
Fiorella Mannoia, con la musica si possono anche fare grandi battaglie come quella che da anni sta portando avanti lei contro la violenza sulle donne…
”Dobbiamo agire dando la forza morale ma anche aiuti concreti a chi trova il coraggio di denunciare e a chi invece, più fragile, non sa come fare. Dall’esperienza incredibile all’Arena di Campovolo, siamo riusciti a creare la Fondazione Una Nessuna Centomila e replicare il concerto, sperando che possa diventare un appuntamento fisso negli anni, con molti artisti uniti dall’obiettivo di raccogliere fondi destinati ai centri antiviolenza".