Le strategie di adattamento e mitigazione contro il cambiamento climatico, il problema degli allagamenti, con possibili soluzioni e strumenti per affrontare la situazione della zona est di Ferrara. Sono in sintesi questi i temi discussi ed approfonditi nel corso di un incontro pubblico che si è tenuto nei giorni scorsi al centro sociale ‘Il Melo’ in via del Melo a Ferrara. L’appuntamento è stato organizzato nell’ambito dell’iniziativa Citizen Science Ferrara.
Che fa parte delle attività previste dal progetto Horizon Europe Usage, di cui il Comune di Ferrara è partner come città pilota e in collaborazione con l’associazione Fiumana, Museo Civico di storia naturale di Ferrara e Centro per l’Educazione alla sostenibilità. L’iniziativa è stata presentata ufficialmente nel mese di febbraio del 2023, durante il primo incontro in Italia dei partner di Usage. Grazie a questo progetto, il Comune vuole realizzare diversi interventi per migliorare l’ambiente e la qualità della vita, a partire da analisi e dati ben precisi. Nell’incontro pubblico, nella sala Conchiglia del centro sociale ’Il Melo’, sono state approfondite le strategie che devono essere adottate per migliorare la qualità del vivere nella città di Ferrara, con una particolare attenzione alla questione degli allagamenti. Nello specifico sono stati mostrati i 50 punti censiti dove si sono verificati gli allagamenti secondo la raccolta dati, messi a confronto con i cinque che sono stati indicati da Hera. Tra il pubblico in sala l’assessore all’ambiente del Comune di Ferrara, Alessandro Balboni, i residenti della zona est della città, alcuni residenti della frazione di Francolino, anch’essi colpiti dagli allagamenti.
Prima dell’incontro pubblico si è tenuta una passeggiata scientifica-esplorativa intitolata ‘Conosciamo il territorio’, che è partita dal Centro sociale ‘Il Melo’ per esplorare alcune aree urbane della zona est di Ferrara. In apertura l’intervento di Rodolfo Baraldini del comitato di quartiere ‘Caldirolo Libera’. A seguire l’intervento dell’architetto Luisa Ravanello, specializzata in servizi ecosistemici del Centro per l’Educazione alla sostenibilità-Arpae Emilia-Romagna, e di Marilena Martinucci, geologa con esperienza trentennale. "L’urbanizzazione della zona est di Ferrara – spiegano i promotori dell’iniziativa pubblica – è avvenuta in un’area caratterizzata da evidenti criticità ambientali. Ampie porzioni di territorio sono state contaminate da scarichi industriali. Le strade, le abitazioni, i giardini da via Contardo d’Este a Borgo Punta sono afflitti da gravi allagamenti che le piogge intense causano ormai quasi sempre e che il sistema fognario e quello di scolo superficiale delle acque non riescono a contrastare. L’impermeabilizzazione del suolo e l’assenza di alberi generano le cosiddette isole di calore".
Mario Tosatti