
La sessione è stata svolta su Google coi tablet. "Ora sarà organizzata escludendo l’uso di strumenti esterni"
Ferrara, 1 febbraio 2025 – Quando l’intelligenza artificiale diventa un problema. È successo a Unife, dove l’esame è stato annullato per l’utilizzo di applicazioni di intelligenza artificiale da parte di alcuni studenti. Tutto da rifare per 362 universitari che si sono visti cancellare la prova dai docenti. È accaduto nell’ultima prova di Psicobiologia e psicologia nel corso di laurea Scienze motorie.
L’esame, consistente in una serie di domande a risposta multipla sulla piattaforma ‘Moduli’ di Google ed effettuato dagli studenti usando il proprio computer o tablet, si è tenuto il 27 gennaio ed è stato annullato con una comunicazione mail inviata due giorni dopo.
“A seguito di verifiche interne – si legge nella mail dei prof – è emerso che numerosi partecipanti hanno fatto uso di strumenti esterni, come ChatGpt e altre applicazioni online, per rispondere alle domande, ma non è possibile risalire a chi lo abbia fatto”. Poi, valutando una media voto molto alta – 28, secondo quanto riferito da una docente di Unife – e probabilmente anche le segnalazioni di qualche studente, la vicenda ha assunto contorni più chiari. Da qui la decisione, condivisa col coordinatore del corso di studi, di annullare la prova e ripeterla per tutti “con strumenti che escludano uso di mezzi esterni”.
In merito all’episodio, ha speso qualche parola Paolo Tanganelli, prorettore alla didattica, al diritto allo studio e alla formazione insegnanti dell’Università. “Desidero esprimere il mio rammarico riguardo a quanto accaduto – premette –. Si tratta di un atto grave che non solo compromette l’integrità dell’esame stesso, ma rappresenta anche una violazione delle regole accademiche e del codice etico che ogni studentessa e ogni studente è tenuto a rispettare”.
L’uso di strumenti non consentiti durante le prove d’esame, prosegue, “non solo danneggia l’integrità della valutazione, ma tradisce i principi di onestà e rispetto che sono alla base della nostra comunità universitaria. Questi comportamenti non sono tollerabili in un contesto educativo che deve fondarsi sull’onestà e sul rispetto delle norme comuni e compromettono anche le studentesse e gli studenti che si impegnano onestamente e rispettano le regole, a cui va tutta la nostra comprensione”.
Secondo il prorettore “ci troviamo in un contesto di rapido cambiamento tecnologico, che sta trasformando profondamente i metodi di insegnamento e le modalità di interazione tra docenti e studenti. Lavoriamo costantemente per mettere in atto misure efficaci a contrastare comportamenti non corretti, che possano compromettere l’integrità del percorso educativo”.