FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Violenza domestica, schiaffi e sputi alla ex: finisce a processo dopo l’allontanamento

L’uomo, 57 anni, deve rispondere di maltrattamenti in famiglia. Avrebbe spiato il cellulare e gli spostamenti della malcapitata. A gennaio l’uomo era stato raggiunto dal provvedimento del gip

Una manifestazione contro la violenza sulle donne

Una manifestazione contro la violenza sulle donne

Ferrara, 17 settembre 2024 – Mesi di litigi, botte e umiliazioni. Oltre ai ripetuti tentativi di controllare ogni aspetto della sua esistenza. È una vita da incubo quella a cui una donna sarebbe stata costretta dall’ex compagno, un 57enne ferrarese. L’uomo, dopo la denuncia della vittima, è finito a giudizio con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Il processo a suo carico si è aperto ieri mattina. L’ex convivente si è costituita parte civile e, al termine delle questioni tecniche preliminari, l’udienza è stata aggiornata al 17 dicembre per entrare nel vivo del dibattimento.

All’imputato, un ex poliziotto ma da tempo non più in servizio, vengono contestati una serie di episodi di violenza e soprusi ai danni della malcapitata, avvenuti principalmente nel periodo tra il febbraio e il novembre del 2022, con un ultimo accadimento risalente al gennaio di quest’anno, che gli costò la misura dell’allontanamento da casa. Entrando nel dettaglio delle singole contestazioni, l’uomo (difeso dall’avvocato Enrico Sisini) è accusato di aver preso a calci e schiaffi la fidanzata, oltre ad aver tentato di controllarne ogni aspetto della vita, spiandola negli spostamenti e nelle conversazioni e chat al cellulare. In particolare, nel febbraio del 2022, al culmine di una lite, le avrebbe sputato in faccia per poi aggredirla con schiaffi e calci alle gambe. Percosse che hanno causato alla malcapitata lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. Ma non è tutto. Al termine dell’alterco l’avrebbe chiusa sul balcone, per poi uscire portando con sé il cellulare della donna e non prima di essersi accanito su mobili e oggetti di casa. Pochi giorni dopo, nuovo episodio con insulti e minacce seguito, il mese successivo, da una nuova aggressione a suon di schiaffi. Nell’ottobre dello stesso anno, ancora un pestaggio. Al culmine dell’ennesimo litigio, l’imputato l’avrebbe colpita con un pugno all’occhio e dei calci alle gambe, causandole un trauma facciale e diverse contusioni agli arti inferiori. Risultato, un’altra settimana di prognosi dopo le cure al pronto soccorso.

Passa un mese, e siamo di nuovo daccapo. A novembre, sempre secondo le contestazioni della procura, l’imputato le piomba nuovamente addosso torcendole un pollice. Questa volta le settimane di prognosi sono due. Si arriva così all’ultimo episodio, quello di gennaio, al quale è seguito il provvedimento del gip. In questo caso, l’imputato avrebbe insultato e mortificato la compagna per alcune ore, inducendola per sfinimento a chiudersi in bagno, dove è stata trovata dalla polizia.

Dalla denuncia della malcapitata è partito il procedimento che ha portato prima alla misura dell’allontanamento urgente da casa firmata dal giudice Silvia Marini e poi al processo che, dopo la prima udienza di ieri mattina, entrerà nel merito delle pesanti contestazioni a partire da dicembre.