C’è un luogo, a Ferrara, in cui è racchiusa l’origine della famiglia di Dante. Una cripta, incastonata nella chiesa di Santa Maria Nuova, che custodisce i resti della famiglia Aldighieri e che sarà visitabile eccezionalmente – in maniera gratuita – venerdì 24, alle 16.30. A spiegare, nel dettaglio, ogni singolo elemento della stessa costruzione religiosa e dei capolavori che custodisce saranno gli storici Francesco Scafuri e Marialucia Menegatti.
Un’opportunità unica che l’accademia delle scienze di Ferrara ha voluto regalare alla cittadinanza per commemorare i 700 anni dalla morte del sommo poeta: "Circa la paternità delle ossa conservate nella cripta – sottolinea Francesco Scutellari, presidente dell’appena citata accademia – gli studiosi sono ancora divisi. Ad ogni modo, questo è un luogo dantesco per eccellenza della nostra città e sarà interessante comprendere anche tutte le diverse modifiche ha subìto la chiesa stessa nel corso dei secoli". Il ritrovo, per appassionati e curiosi, è fissato nel nel sagrato di via Aldighieri poco prima delle 16.30: essendo la visita per lo più all’aperto, non vi è obbligo di prenotazione. In caso di maltempo, invece, la lezione si terrà all’interno della cappella. Il viaggio a ritroso nel tempo si compirà, dunque, seguendo tre diversi filoni: Scafuri e Menegatti analizzeranno sia la storia della costruzione religiosa, con vari lavori di riqualificazione avvenuti in passato, sia quella dei resti degli Aldighieri.
In conclusione, poi, verranno descritti anche gli oggetti e le opere artistiche presenti nel luogo. Una chiesa, quella di Santa Maria Nuova, risalente a prima del decimo secolo su quella che di fatto era una piccola isola al centro di un lago. Poi, l’edificio viene chiuso nel 1796, in piena era napoleonica, per essere riaperto alla cittadinanza poco dopo. Quindi, nel 1890, durante i primi veri lavori di consolidamento della struttura, l’incredibile scoperta: un sepolcro con le spoglie di quella che è stata una delle famiglie più importanti della nostra città già a partire dall’undicesimo secolo, gli Aldighieri.
E proprio da questo ramo sarebbe nata la moglie di Cacciaguida, trisavolo dello stesso Dante. Nel 1921, poi, Santa Maria Nuova subisce un altro importante intervento di riqualificazione che ne modifica la facciata e che, soprattutto, vede la costruzione della famosa cripta. Danneggiata pesantemente anche dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la basilica di via Aldighieri è, quindi, oggetto di un ulteriore imponente cantiere, nel 2009: in questa occasione viene alleggerito il pavimento (passato dal cemento al cotto), spostato l’altare e vengono restaurate le cutrelle. "Per me – asserisce don Renzo Foglia – è una gioia accogliere le persone nella mia chiesa, in quanto questo edificio è sempre aperto a tutto e a tutti, com’è da spirito del Vangelo". Come detto, Marialucia Menegatti si soffermerà poi anche sul patrimonio artistico presente all’interno del luogo sacro. Un insieme di opere sicuramente prezioso, ma non completo: "Vi è stato un depauperamento in passato – conclude la storica –. Alcuni manufatti sono, ad oggi, presenti a Roma, altri invece in diverse sedi museali qui a Ferrara. Però possiamo ancora ammirare alcune incredibili pale, un maestoso crocifisso, alcuni marmi e uno splendido altorilievo". Matteo Langone