Sanità, politiche abitative e anziani: questi i punti fondamentali su cui si concentrerà l’attività di Chiara Scaramagli, che ha annunciato la sua candidatura alle amministrative del giugno prossimo nella lista di Fratelli d’Italia, partito di cui è coordinatrice comunale.
Come si è avvicinata alla politica e quale è stato il suo percorso all’interno di Fratelli d’Italia?
"Ho iniziato nel 2018 quando mi sono iscritta al partito e da subito mi sono sentita coinvolta nelle diverse attività, in particolare nei banchetti, anche perché mi piace molto il contatto con le persone, mi dà soddisfazione mettermi a disposizione delle persone. Nel 2019 mi sono candidata, sempre alle amministrative, poi sono diventata coordinatrice comunale e il mio impegno è aumentato sempre di più".
Cosa la porta a ricandidarsi alle prossime amministrative? "La passione: spero di poter fare qualcosa per la mia città, mettendomi a disposizione, se raggiungerò l’obiettivo e se otterrò i voti. Ce la metterò tutta per farmi conoscere".
Su quali temi e progetti intende concentrare la sua azione? "Recentemente mi sono concentrata su sanità, residenzialità storica e anziani, ed ho intenzione di continuare. Problema della sanità è quello delle lunghe liste d’attesa, che già dal 2022 è sotto gli occhi di tutti, anche quelli del presidente della Regione Bonaccini e del suo assessore Donini, che sostenevano che avrebbero fatto di tutto per eliminarlo, ma non è successo. Sono stati stanziati fondi per la riqualificazione degli ambulatori, ma serve anche personale sanitario che vi lavori per dare un buon servizio al cittadino. Per quanto riguarda la residenzialità storica, crediamo che sia molto importante che il punteggio premiale rimanga. La Regione è intervenuta negativamente in merito, ma faremo di tutto per ripristinare questo criterio, riteniamo che ci sia stata un’ingerenza da parte della giunta regionale su decisioni che spettano solo alla giunta comunale. Con questo criterio c’è stata una notevole differenza nelle assegnazioni delle case popolari: nel 2016 l’incidenza di stranieri era del 44,67%, nel 2023 il 22,15% dato praticamente dimezzato. Vogliamo premiare chi vive da più tempo sul territorio, non se ne fa una questione di provenienza o etnia, anche per stranieri che abbiano la residenzialità storica in città il punteggio risulterebbe più alto. Per gli anziani la giunta Fabbri ha fatto molto, ma si può ancora migliorare, soprattutto nelle frazioni, dando loro maggiore supporto sul territorio e luoghi di aggregazione".
Nella vostra campagna elettorale si parla di Cpr, qual è la sua posizione in merito?
"Secondo leggi promosse da governi di sinistra ce ne deve essere uno per regione, quindi anche in Emilia Romagna, ma il territorio ferrarese non ha le caratteristiche per ospitarlo. La nostra posizione è già chiara, non riprenderemo in mano la questione dopo le elezioni".
Come si immagina il ruolo di Fdi nella coalizione in caso di vittoria?
"Nella coalizione abbiamo obiettivi e una visione comune del territorio. Abbiamo raggiunto accordi su tutti i comuni, vedremo che percentuale di voti avremo in città, questo dipenderà dalla fiducia degli elettori. L’accordo è che se vincerà Fabbri il vicesindaco dovrà provenire da una lista diversa dalla sua, tra quelle che avranno ottenuto più voti".