Fa un incidente danneggiando altre macchine e simula il furto dell’auto: tutto è iniziato la notte di Halloween, quando un ventiquattrenne di origine marocchina – di ritorno dalla discoteca – all’altezza della rotatoria tra le vie Bacchelli e Canapa, ha perso il controllo della sua Golf danneggiando fortemente tre vetture in sosta. Il ragazzo ha deciso di abbandonare l’auto, di proprietà del padre, e allontanarsi a piedi così come i due amici che erano in macchina con lui. La macchina distrutta, invece, è rimasta sul posto. La polizia locale, intervenuta in seguito per i rilievi, ha subito notato che qualcosa non andava. Infatti, dai primi accertamenti, è risultato che del veicolo incidentato fosse stato denunciato il furto proprio quella notte, dal parcheggio della discoteca. L’esperienza e l’intuito degli agenti hanno fatto sì che si decidesse di approfondire uno ad uno tutti gli elementi a disposizione, a partire dalle telefonate giunte alla centrale dei carabinieri nei primi concitati momenti dopo l’incidente, al quale ha parzialmente assistito una testimone.
Sono state ascoltate più volte le registrazioni, confrontando orari e versioni dei fatti, e sono stati richiesti i dati relativi a tutti gli eventi segnalati in quel lasso di tempo. Da qui la svolta. Un sos inviato in automatico da un telefono cellulare Iphone, proprio in quegli attimi, ha attirato l’attenzione degli operatori che, geolocalizzando le coordinate di provenienza, sono riusciti a risalire al proprietario. Da questo momento le indagini si sono svolte in maniera tradizionale, le persone via via individuate sono state ascoltate e il cerchio ha iniziato a stringersi. La soluzione è arrivata nei giorni scorsi: nessun furto, del quale si era anche acquisita la denuncia, bensì un maldestro tentativo del conducente di non assumersi le responsabilità del proprio comportamento. Il risultato è che i proprietari dei veicoli danneggiati verranno risarciti e il ventiquattrenne, a cui sono già state contestate tutte le infrazioni alla guida, dovrà rispondere davanti al giudice della ben più grave accusa di simulazione di reato.