STEFANO LOLLI
Cronaca

Vaccino Covid, il day-after: "Zero effetti collaterali"

Ferrara, Emanuele Ciotti: "L’ho fatto anche io e sto benissimo". Ora si pianificano le campagne, tra le location spunta anche l’ex Pellegrino

I primi vaccinati mostrano, a gesti, che tutto è andato bene

Ferrara, 29 dicembre 2020 - Dica la verità: come si sente il giorno dopo del vaccino? "Perfettamente. Ho anche dormito tranquillo, come non mi capitava da tempo". Emanuele Ciotti, direttore sanitario dell’Azienda Usl è il coordinatore della ’cabina di regia’ sulla vaccinazione Covid.

Domenica anche lei si è sottoposto alla somministrazione. "Sì. Inizialmente non era previsto, ma ci sono state alcune defezioni, e ho ritenuto importante non lasciare che neanche una fiala andasse inutilizzata". Nemmeno un effettino collaterale piccolo piccolo, tra tutti i 50 vaccinati? "Solo per una persona c’è stato un lievissimo problema, ma si è trattato di un attacco d’ansia. Sicuramente non dovuto al siero, quanto al contesto generale. Una cosa di minuti, in ogni caso". Si è trattato di una giornata essenzialmente simbolica: e ora? "Adesso aspettiamo, impazienti, di sapere quando arriveranno le prime migliaia di dosi per vaccinare gli operatori della sanità e gli ospiti delle Cra, che saranno il primo nucleo consistente a sottoporsi alla vaccinazione". Parliamo di circa 9mila persone. Cosa ha evidenziato l’attività del ‘Vaccine Day’, al proposito? "Che c’è bisogno di rafforzare un po’ la parte dell’anamnesi, per sveltire la prassi burocratica. Per quanto riguarda invece la vaccinazione vera e propria, anche se la procedura richiede più attenzione di un normale vaccino, si è visto che ci si prende rapidamente la mano". Nel primo round si vaccinerà a Cona, all’ospedale del Delta e con le unità mobili nelle Cra. "A Cona, dove l’Azienda Ospedaliera ha attrezzato un’area magnifica e molto funzionale, saranno attive sei postazioni. Neppure al Delta ci saranno problemi logistici. Perciò sarà molto interessante il ruolo delle Usca, per vaccinare gli anziani. Anche per questo, simbolicamente è stata scelta come prima vaccinata una giovane dottoressa che andrà poi a somministrare le dosi nelle case protette".

Migration
Pensando poi alla fase successiva, quando il vaccino dovrà essere somministrato al resto della popolazione, ci sarà bisogno di altri spazi. "Sicuramente. Stiamo già riflettendo sulla Cittadella San Rocco, ovvero l’ex Sant’Anna. E anche ad altri spazi, d’intesa con il Comune". Le lanciamo un’idea: la ‘Casa del Pellegrino’ di via Messidoro, sino a due anni fa sede dell’ospedale di Riabilitazione. E’ enorme, attrezzata ad ambulatori, dotata di un’enormità di parcheggi, attigua com’è alla Fiera. "Idea magnifica, andrò subito a vederla, se è come dice potrebbe essere una sede ideale. La nostra intenzione è predisporre un piano organico, in modo tale che ci sia anche la comodità di potersi vaccinare". Una curiosità: tra le adesioni dei sanitari, già attorno al 74%, quelle dei medici di base sono le più basse. C’è qualche resistenza? "Non credo, è solo perchè le adesioni sono state raccolte molto in fretta. Torneremo a chiedere, a uno a uno, e vedrà che la percentuale aumenterà". Torniamo a bruciapelo alla sua vaccinazione, sicuro di non avere avuto la minima reazione? "Sicurissimo. Qualche amico ha scherzato sui possibili effetti del siero Pfizer, ma le garantisco che non si sente nulla".