
"Uniti dal loro amore in vita e nella morte"
Quello di ieri non è stato un addio, ma una grande celebrazione dell’amore di due persone che nel 1966 si sono trovate davanti all’altare per giurarsi così tanto amore da essere disubbidienti al ‘finchè morte ci separi’. Quello di Vincenzo Lolli, 79 anni, e Paola Melloni di 78, infatti, è stato un amore così grande da poter stare separati solo 4 giorni per poi ritrovarsi ancora una volta insieme davanti all’altare, non per un funerale ma per cominciare una nuova vita insieme, diversa. La sera del 15 dicembre, mentre lui sollevava la moglie cieca e inferma per metterla sul montascale, ha avuto un infarto morendo con lei ai suoi piedi. Paola, seppur i figli non le avessero detto cos’era successo, ha capito e si è lasciata andare, spirando il 19 dicembre.
"Qui oggi si racconta una storia meravigliosa, fatta di amore, premura, forza e di coraggio, di tenacia e impegno reciproco – ha detto don Paolo Ceccarelli che ha celebrato le esequie al Santuario della Rocca – in questa coppia il Signore ha messo tutti gli ingredienti buoni, e loro li hanno usati tutti. E devono essere ad esempio per tutti". Parole cariche di significato in una chiesa gremita. "Paola non ci vedeva più ma per 40 anni è andata avanti e indietro a Bologna per lavorare, a dispetto di ogni limite e pregiudizio. Non sì è fermata, non si è arresa – ha proseguito – e anche il marito non si è mai arreso, sollevandola ogni volta per farle fare le scale da un piano all’altro di casa e accudendola. Noi oggi non celebriamo una storia triste ma una storia d’amore. Si sono voluti bene sul serio. Voler bene significa ripartire sempre, diventando l’uno la forza dell’altra. Come sono stati loro. Non perfetti ma si sono voluti bene in una maniera forte. Erano così legati che uno dal cielo ha parlato al cuore dell’altra e il Signore gli ha accordato questo dono. E in cielo li dobbiamo immaginare contenti, luminosi e in pace". Un ultimo saluto che si è concluso con l’applauso a Vincenzo e Paola. "Stiamo celebrando la bellezza di una storia che in cielo trova un suo compimento. Una quotidianità complicata aveva aperto un bivio: la resa o il volersi bene. Loro hanno scelto l’amore. Per cui oggi dev’’esserci spazio per la gratitudine e la speranza perché incielo questa storia continua, bellissima e in pace – ha concluso - si sono cercati e in cielo reincontrati. Loro stanno bene ora. Senza più ostacoli, limiti e fatiche, ricompensati dal loro bene. Non piangete, ma ringraziamoli. Si sono voluti davvero bene, non cosa così scontata, e per questo li ringraziamo per l’esempio".
Laura Guerra