E’ stato deliberato, nei giorni scorsi, il percorso che porterà all’unificazione delle due unità operative complesse di rianimazione e terapia intensiva dell’Azienda ospedaliero universitaria di Ferrara. "Si tratta – precisa l’Usl – di un progetto che richiederà ancora ulteriori passaggi formali e momenti di confronto, e che, valorizzando e rafforzando le competenze delle due unità operative, porterà all’integrazione delle risorse e delle competenze creando sinergie che miglioreranno l’efficienza complessiva esaltando i punti di forza di entrambe le organizzazioni attuali. L’atto rappresenta un passo avanti verso l’unificazione aziendale, con l’obiettivo di erogare servizi sempre più rispondenti alle esigenze dei cittadini e valorizzare le competenze del personale".
La delibera prevede "di procedere, nell’ambito del percorso condiviso anche con l’Università, all’unificazione delle strutture complesse anestesia e rianimazione ospedaliera e anestesia e rianimazione universitaria" dando vita ad un’operazione che comporta numerosi vantaggi. Tra questi l’ottimizzazione dei percorsi con migliore qualità percepita dall’utenza. La normativa promuove la riorganizzazione dei servizi sanitari, che non possono restare ancorati a modelli di decenni prima. Il progetto per le Rianimazioni dell’ospedale Sant’Anna, va proprio nella direzione prefigurata dalle normative, partendo dall’avvenuto ampliamento dei posti letto di area critica della Terapia intensiva che ha ora una capacità di 27 posti letto. Ciò consente di collocare in un’unica area Terapia intensiva e Rianimazione. Le due unità operative attuali hanno un tasso di occupazione dei posti letto analogo (77,57 per quella universitaria e 78,08 per quella ospedaliera).
L’unificazione programmata delle Anestesie è stata preceduta da una riorganizzazione delle attività chirurgiche in considerazione di una sopravenuta maggiore complessità (ad esempio per l’attivazione delle chirurgie robotica e toracica) con conseguente ridefinizione del modello di area critica. Unificare le strutture complesse consente infatti di migliorare il coordinamento delle cure tra le fasi pre-operatorie, intra-operatorie e post-operatorie.
Molteplici gli aspetti innovativi e di qualificazione sia per l’utenza sia per operatori e professionisti. A testimoniare l’attenzione dell’attuale governance delle due Aziende sanitarie ferraresi per la valorizzazione professionale vi è, peraltro, il dato incontrovertibile della creazione e copertura strutture complesse. Solo per l’Azienda ospedaliero universitaria, da metà 2022 ad oggi sono stati attribuiti 10 incarichi di direzione di unità operativa complessa ed ulteriori 7 sono in via di espletamento (Chirurgia plastica, Neurologia provinciale, Talassemia ed emoglobinopatia, Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva provinciale, Medicina interna ospedaliera, Formazione e Processi della Docenza Integrata, Libera professione), ed ulteriori 7 incarichi universitari o a conduzione universitaria per un totale di 24 in 30 mesi. Aggiungendo anche le strutture complesse coperte in Azienda Usl dal 2021 ad oggi si arriva ad un totale di 77 incarichi di struttura complessa.