Un’estate tra i banchi: "Noi, aperti ad agosto. Corsi e pranzo al sacco, studenti benvenuti"

Tanti istituti aderiscono al piano lanciato dal ministro dell’istruzione. La preside del Costa: "Lezioni di robotica e filosofia per 70 ragazzi. Istituzione a fianco di chi resta in città, un sostegno alle famiglie".

Un’estate tra i banchi: "Noi, aperti ad agosto. Corsi e pranzo al sacco, studenti benvenuti"

Un’estate tra i banchi: "Noi, aperti ad agosto. Corsi e pranzo al sacco, studenti benvenuti"

Sarà uno scenario sicuramente inedito. Studenti magari in bici con libri e quaderni che sotto il sole d’agosto attraversano la città per andare a scuola. Effetti del piano estate, varato dal ministro della pubblica Istruzione Giuseppe Valditara. Piano che nelle nostra provincia attecchisce, fa proseliti. Tanti gli istituti che hanno aderito, dalla città a Comacchio, da Cento a Ostellato. Antonietta Allegretta è la dirigente scolastica dell’istituto Alda Costa, a Ferrara. Spiega: "Noi ci siamo, nelle ultime due settimane di agosto la scuola sarà aperta". Nel deserto della città lei e i docenti saranno pronti a dare il benvenuto agli studenti. Che non saranno pochi. "Faremo laboratori di robotica – precisa – e un laboratorio di filosofia. Al primo hanno aderito già una cinquantina di ragazzi, al secondo siamo a trenta studenti". Che trascorreranno i giorni nel cuore dell’estate affondati nella dialettica di Marx e Engels, tra gli ostici a priori di Immanuel Kant, gli stadi esistenziali Kierkegaard. "Abbiamo docenti esperti pronti ad accoglierli, potranno approfondire le loro conoscenze ma sarà anche un’occasione per socializzare, per confrontarsi tra loro. Del resto la scuola è certo insegnamento, nozioni e teoria. Ma è anche un punto di riferimento per la crescita dei nostri giovani. E il piano estate tiene conto di questo, della necessità di essere sempre e comunque a fianco ai nostri ragazzi". Sarà anche un aiuto ai genitori costretti a restare in città quando le strade sono più vuote, nel deserto urbano che si allarga. "Saranno quei giorni un modo per ampliare l’offerta formativa, per crescere". Gli studenti metteranno nello zaino libri e panini, quaderni e bibite. Pranzo al sacco nell’istituto Alda Costa, anche qui per condividere l’esperienza di un’estate tra i banchi. Con le scuole aperte a luglio e agosto si cerca di conciliare quelle che sono a volte opposte esigenze, il lavoro dei genitori con una scuola che cambia. Maestri e professori stanchi di sentirsi appicciccare addosso una fastidiosa etichetta, quella di essere una delle poche categorie a non lavorare d’estate. Sul piatto, quest’anno, ci sono anche soldi. Non sono pochi. Un tesoretto di 400 milioni per mantenere le istituzioni scolastiche operative nei mesi estivi per gli anni 2023/2024 e 2024/2025.

"E’ una iniziativa molto bella, un arricchimento rispetto alla didattica classica", spiega Giuseppe Foti, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale. "Tante le scuole che aderiscono – precisa il provveditore –, strutture che daranno la possibilità a chi resta in città di trovare un luogo di aggregazione. Ogni scuola che ha aderito ai bandi, che si è candidata propone agli allievi un’offerta formativa molto articolata. Ma soprattutto quel cancello aperto sarà un riferimento per tanti giovani. Questo alla fine è il senso della scuola".

Mario Bovenzi