REDAZIONE FERRARA

Una serata per ricordare il decoratore Capatti

Mostra a Vigarano Pieve celebra Aldobrando Capatti, decoratore murale ferrarese del '900. Bozzetti liberty esposti in onore dell'artista dimenticato.

Mostra a Vigarano Pieve celebra Aldobrando Capatti, decoratore murale ferrarese del '900. Bozzetti liberty esposti in onore dell'artista dimenticato.

Mostra a Vigarano Pieve celebra Aldobrando Capatti, decoratore murale ferrarese del '900. Bozzetti liberty esposti in onore dell'artista dimenticato.

"Aldobrando Capatti, i bozzetti liberty". E’ questo il filo conduttore dell’evento di oggi, alle 18, alla Casa della Musica a Vigarano Pieve che muove sui passi della valorizzazione dei grandi vigaranesi dimenticati. Saranno esposti quadri e disegni per una mostra curata da Lucio Scardino (nella foto), uno di più conosciuti critici d’arte. Sessantacinque anni fa infatti, il 17 giugno 1959, moriva nella sua casa di Vigarano Mainarda colui che è considerato uno dei più grandi decoratori murali del ‘900 ferrarese, ovvero Ildebrando o Aldobrando Capatti. "L’Amministrazione Comunale di Vigarano, in collaborazione con il locale Fotoclub – sottolinea il sindaco Davide Bergamini – ha inteso ricordare così questa valente figura di pittore, patrocinando e affidando a Lucio Scardino la cura della mostra". Scardino, già nel 2002, aveva seguito una mostra retrospettiva di Tito Cariani, grande artista vigaranese. Da oggi saranno in mostra 25 rarissimi bozzetti ad acquerello su carta, provenienti da una cartella che conservava la figlia Zagomilla e che servivano al pittore di modelli e campionario per realizzare ornamentazioni su soffitti e pareti. I bozzetti sono quasi tutti opera di Capatti, all’infuori dei fogli siglati da Giulio Medini. Si tratta delle prime idee per ornati moderni in antiche chiese o in famosi palazzi pubblici e privati a Ferrara, come spiega Scardino "di Capatti sono famose le decorazioni nel Palazzo di Giulio d’Este, oggi la Prefettura, e quelle dell’ex sede della Camera del Lavoro ai tempi di Matteotti (1920)".