Ferrara ha un clima terribile. Sì, lo sappiamo. Ne paghiamo le conseguenze ogni giorno. E forse, vedersi certificare questo dato, fa ancora più male. Il classico dito rigirato nella piaga. Eppure, nella classifica stilata dal Sole 24 Ore sulle città capoluogo con il peggior clima, la nostra è al novantanovesimo posto su 107. L’indice del clima, stilato dal quotidiano economico sulla base dei dati forniti da 3B Meteo, è assolutamente impietoso. Teniamo presente che non solo il clima è pessimo, ma è in peggioramento. Infatti, la classifica tiene conto delle variazioni climatologiche registrate dalla nostra città negli ultimi anni a questa parte. Ebbene, il peggioramento si registra in particolare sotto il profilo del riscaldamento ambientale. Non solo. A sfatare il mito del ‘non ci sono più i nebbioni di una volta’, c’è un dato invece che colloca Ferrara al terzo posto a livello nazionale come numero assoluto di giornate nebbiose. Siamo quasi a quota cinquantaquattro giorni. Non male. Giusto per avere un confronto, la città capoluogo con meno giornate nebbiose è Trento che ne ha 0,2 all’anno. Maglia nera in questo indicatore è invece la vicina Rovigo con un totale di 57 giornate nebbiose all’anno. Una linea di continuità tra il polesine e il ferrarese. Una linea di umidità. C’è, però, in questo quadro gramo un elemento che potrebbe strapparci un sussulto di orgoglio. Non siamo, una volta tanto, la città ‘climaticamente più scorretta’ dell’Emilia-Romagna. Infatti, alla posizione numero 102 troviamo Piacenza.
Dalla voce del climatologo Edoardo Ferrara (3B meteo), non giungono segnali rassicurati. Se non un’indicazione che potrebbe essere presa alla lettera – siamo in campagna elettorale – da chi si candida a governare la città: "Occorre creare sempre più spazi verdi all’interno dei centri urbani, per attutire l’impatto dell’umidità e del caldo torrido. È l’unico antidoto alla calura asfissiante che si registra nei mesi estivi". E per l’inverno? "Armi in questo senso non ne abbiamo – risponde il meteorologo –, ci dobbiamo adattare all’umidità invernale e alla nebbia". "Ferrara – così l’esperto – esalta le peculiarità del clima padano, un po’ come accade nella provincia di Rovigo e in generale, nel Delta e nel Polesine". Evidentemente essere collocati sull’asta del Po non aiuta la salubrità dell’aria. "La vicinanza al Po rende la città particolarmente afosa d’estate e umida d’inverno – prosegue il climatologo –. Non a caso è una realtà tra le più nebbiose a livello nazionale. Rovigo è addirittura al top in questo indicatore. E, tra l’altro, il fatto che Ferrara sia sotto il livello del mare non aiuta: essendo una conca, ristagna tutto. Per cui può capitare che, appena fuori e a posizioni più rialzate ci siano giornate, anche invernali, soleggiate e con un clima tendenzialmente mite mentre Ferrara resti avvolta nella nebbia con una temperatura tendenzialmente più rigida".
D’estate non va meglio. Anzi. "In estate gli effetti del clima padano, acuiti dal riscaldamento globale rendono l’habitat urbano particolarmente invivibile – prosegue Ferrara –: si sta lievemente meglio nelle zone di campagna, nelle quali la densità abitativa è inferiore e gli edifici rilasciano meno calore. Calore che, comunque, è diluito dalla presenza di alberi nei paraggi". Di qui il consiglio di "rendere i centri urbani sempre più green".