REDAZIONE FERRARA

Un affondo su Dosso tra mistero e pittura

Prosegue ciclo conferenze su Dosso a Palazzo dei Diamanti. Marialucia Menegatti parlerà dell'artista e della sua influenza a Ferrara. Entrata libera.

Oggi alle 17, nella Sala Rossetti di Palazzo dei Diamanti, prosegue il ciclo di conferenze a corredo della mostra “Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso“, disponibile fino al 16 febbraio. Il quarto appuntamento, dal titolo “L’enigma Dosso“, sarà tenuto da Marialucia Menegatti, storica dell’arte e presidente dell’Associazione Ferrariae Decus. Gliovanni Luteri detto Dosso è uno degli artisti di punta della corte di Ferrara sotto i governi di Alfonso I e di Ercole II. Durante la giovinezza la sua pittura risente dell’influenza di Giorgione e Tiziano, dai quali trae una magnifica profondità di colore e una luce tipica veneziana. All’epoca della sua prima opera, la spettacolare “Madonna col Bambino e i santi“ per il duomo di Modena (1518-21), è già avvenuto un contatto con Michelangelo e la cultura romana: da qui in poi Dosso sviluppa uno stile personale, colto e divertito, grazie anche a una particolare sintonia con Alfonso I. Se Garofalo monopolizza le commissioni ecclesiastiche, Dosso è padrone del campo delle imprese ducali, in cui affronta temi allegorici e mitologici, desunti spesso dall’Ariosto. Il calendario degli incontri continuerà giovedì 5 dicembre con Roberto Cara, che terrà una conferenza dal titolo “Committenti e documenti per l’arte a Ferrara nel primo Cinquecento: qualche esempio“ e terminerà il 12 dicembre con David Lucidi.

Entrata libera fino ad esaurimento posti.

Info: www.palazzodiamanti.it, 0532 244949.