Tutti a tavola per beneficenza: "Salviamo il santuario dell’Olmo"

L’appello di don Ugo Berti è di partecipare alla cena organizzata dal Lions club per raccogliere fondi.

Il Lions Club Portomaggiore-San Giorgio e la sezione Bersaglieri Anb Portomaggiore chiama a raccolta i portuensi per la Cena di beneficenza dell’8 novembre (19.30) negli ampi spazi del Centro dell’Olmo, in via Carlo Eppi: il ricavato è infatti destinato alla raccolta di fondi per ripristinare il santuario della Beata Vergine dell’Olmo, danneggiata da un gruppo di ladri nel gennaio di quest’anno. Le prenotazioni si raccolgono entro il 4 novembre ai numeri 347-4031568 oppure al 388-3996824. Fu un evento traumatico per la cittadina, uno sgradito regalo della befana. Il santuario è la chiesa più antica di Portomaggiore, in via Giordano Bruno, risalente alla prima metà del Seicento, edificata dai portuensi come ex voto per essere scampati all’epidemia di peste, quella narrata da Alessandro Manzoni nei "Promessi sposi". Nell’immediato dopoguerra, con la distruzione della cattedrale dai bombardamenti del 1945, per alcuni anni fu l’unica chiesa della cittadina nella quale erano impartiti i sacramenti, finché non fu edificata la chiesa Collegiata. Il ricordo da quanto è accaduto è ancora molto vivo nella memoria dell’arciprete, don Ugo Berti: "I responsabili non furono mai trovati, sicuramente un gruppetto di ladri venuti da fuori. Prima avevano provato a entrare nella chiesa Collegiata, come dimostra il tentativo di effrazione dalla porticina che si affaccia sul giardino di piazza Giovanni XXIII, poi hanno ripiegato sul santuario". I danni furono ingenti: "Almeno 8.000 euro – si rammarica il sacerdote – I ladri portarono via la video sorveglianza, l’impianto di amplificazione e oggetti sacri. Cercavano i soldi e hanno portato via quello che luccicava, che però era soprattutto di ottone. Ricordo che buttarono all’aria la sacrestia, i pochi soldi delle offerte dei portuensi, infransero il tabernacolo". I ladri erano entrati forzando con un palanchino l’antico portone, profanarono il tabernacolo, che pensavano fosse d’oro, invece è d’ottone. Il santuario è piccolo e suggestivo, molto amato dai portuensi per i matrimoni. Il santuario dell’Olmo rimase chiuso al culto per una decina di giorni. L’arciprete don Ugo Berti rivolge un appello : "invito i parrocchiani a partecipare".

Franco Vanini