MARIO BOVENZI
Cronaca

"Tutte serrande giù, chi ha chiuso i battenti non è stato sostituito"

Ad Aguscello non c’è neppure il bar, una parrocchiana: "Resta solo la chiesa". Dagli eventi alle passeggiate la sera, obiettivo rivitalizzare il paese

Aguscello senza attività commerciali: tutti gli esercizi sono chiusi

Aguscello senza attività commerciali: tutti gli esercizi sono chiusi

"E’ rimasta aperta solo la chiesa", la battuta amara di una fedele, che si ripara sotto l’ombrello con il marito. E scompare veloce oltre il portone di San Michele Arcangelo. Che sembra piovere sempre più forte. Aguscello, frazione di Ferrara. Una volta c’era la scuola materna, il centro sociale Ancescao dove ci si trovava, quattro chiacchiere sul tempo. C’era anche un bar che faceva da bottega. Trovavi un po’ di tutto. Si chiamava ’Nati 46’. Era pure trattoria, il pane sugli scaffali e, se prenotavi, carne e pesce. E’ rimasta l’insegna, ha chiuso.

Giacomo Bandiera, 89 anni, è nato ad Aguscello, quelle strade le ha impresse nella memoria. Come i suoi cari. "Vengo ogni giorno al cimitero, anche quando piove. Porto un fiore. A mia moglie, ai miei genitori. Io non dimentico", racconta.

Si è trasferito a Ferrara. "La spesa vado a farla alla coop, adesso abito in via Bologna. Qui non è rimasto più nulla, le attività hanno chiuso perché a portarle avanti ormai erano solo persone anziane. I giovani? Non ne vogliono sapere".

Per una vita anche lui ha lavorato dietro il banco, quello del negozio di articoli casalinghi Arca. "Ero socio. Adesso anche quello ha chiuso i battenti", scuote la testa. Il cappello blu sotto la pioggia, Graziano Villani, attraversa la strada per andare all’auto.

"Sono di Stienta, provincia di Rovigo. Faccio il fotografo e amo questa pace, mi piace. Anche in campagna dove vivo nessuno mi disturba, non ci sono vicini con la musica a tutto volume. Credo che questo sia il bello delle frazioni, non c’è nessuno che ti disturba", ribadisce con convinzione. Antonio Vaianella, in sella alla bici, è il presidente dell’associazione culturale italo giapponese Yujo. "Significa amicizia", precisa.

Davanti ad una saracinesca chiusa la sua idea. "Bisogna rilanciare le frazioni, sono pronto ad organizzare passeggiate per scoprire questi luoghi".

A dare smalto alla frazione punta anche un comitato che qui è nato sull’onda dei furti nelle case. "Facciamo tante iniziative – racconta Marilena Marzola, una residente, da sempre molto attiva anche nel mondo della parrocchia –, tra queste anche il mercatino. Si è da poco chiusa la festa di San Michele, a lui è dedicata la chiesa. Dopo un anno di stop è stata un successo. Con iniziative dedicate anche alle nostre tradizioni, al dialetto, abbiamo anche una compagnia teatrale. Presto riprenderemo con le passeggiate per la sicurezza, un segnale contro i furti ma anche un modo di ritrovarci, per tenere le luci accese della comunità dove viviamo".