"L’Alto Ferrarese è uno sfogo naturale per strutture turistiche e produttive. Occorre puntare sulle infrastrutture, sulla viabilità, per aiutare realtà che soffrono la crisi e sul cicloturismo che arriva alla città attraversando paesi come Vigarano". Ne è convinto Alessandro Balboni, candidato consigliere alle elezioni Regionali, del 17 e 18 novembre, per "Fratelli d’Italia", che ieri pomeriggio ha incontrato i cittadini al bar pasticceria Tiziana. L’obiettivo è intercettare quello sviluppo che può portare anche paesi come Vigarano al centro dello sviluppo: "Stiamo lavorando sulla zona logistica semplificata – ha spiegato – per portare sviluppo su questo territorio dal porto di Ravenna e per creare le condizioni per portare imprese. Siamo stati inseriti solo grazie al Governo Meloni. Stiamo lavorando poi anche sull’ampliamento delle zone Unesco per un approccio turistico consolidato e forte". Da qui una considerazione: "L’Alto Ferrarese vede oggi Vigarano, Poggio Renatico, Bondeno avere sindaci e giunte di centro destra – ha sottolineato Balboni - che insieme a Ferrara e al Governo, lavorano insieme in un momento storico che per il centro destra è unico. Fratelli d’Italia in Regione – ha detto - potrà rafforzare ancora di più quel rapporto pragmatico, concreto che il governo ha per lo sviluppo del nostro territorio". C’è un riferimento all’ambiente: "L’assessore di Vigarano Francesca Lambertini sta lavorando in maniera eccelsa per risolvere la situazione della ex Orbit che per 25 anni nessuno aveva mai considerato – ha aggiunto Balboni - dimostrando che la tutela dell’ambiente non è appannaggio della sinistra, ma noi abbiamo un approccio più pragmatico che punta a risolvere concretamente i problemi". C’è spazio anche per un riferimento alla centrale a biometano che privati vogliono costruire in via Catena a Vigarano sul confine con Ferrara: "Abbiamo fatto le nostre osservazioni – ha spiegato Balboni – vediamo in conferenza dei servizi cosa ci risponderanno". Poi un affondo sulla sanità: "Purtroppo sappiamo che le persone di queste zone sono costrette, per le liste d’attese bloccate o troppo lunghe, a rivolgersi ad altre strutture sanitarie in Veneto, per colpa di una gestione sbagliata, della sinistra, della sanità".
Claudia Fortini