Tre proposte concrete, per ovviare alla chiusura del Castello – dal giugno 2025 – evitando un impatto troppo duro sulla filiera turistica. Sono gli imprenditori di Cna a ‘consegnare’ nelle mani dell’assessore Matteo Fornasini – durante l’incontro dell’altro giorno, assieme al presidente provinciale dell’associazione, Davide Bellotti – il dossier con le tre linee di intervento. La prima proposta mira a cogliere l’opportunità del Giubileo 2025 per potenziare la fruibilità del grande patrimonio di arte e monumenti sacri che Ferrara può vantare: chiese, monasteri, la stessa basilica di San Giorgio e naturalmente il Duomo, recentemente restituito alla città. Gli operatori di Cna Turismo hanno chiesto all’assessore di attivarsi per una collaborazione tra amministrazione comunale, Curia e associazioni del terzo settore, finalizzato a garantire maggiore fruibilità e aperture al pubblico dei luoghi di culto, almeno nei week end. Il secondo asset punta a far "rivivere la storia del Castello, durante il periodo di chiusura, negli altri monumenti ferraresi di epoca estense, da Schifanoia a Palazzo Bonacossi, da Casa Romei alla Palazzina Marfisa d’Este – così gli operatori che fanno capo all’associazione di artigiani – . In questi luoghi del nostro Rinascimento, il Castello estense potrebbe essere raccontato, ad esempio, con gli strumenti della realtà virtuale da ciceroni d’eccezione come Ludovico Ariosto o Lucrezia Borgia".
Da ultimo, è emersa la proposta di progettare "veri e propri percorsi turistici all’aria aperta, che coinvolgano parchi, giardini, mura e sottomura cittadine, ricerche sugli alberi secolari e monumentali, corredati da aneddoti, storia e curiosità. Dal periodo pandemico in poi la richiesta turistica di percorsi all’aria aperta è cresciuta moltissimo e si è saldata con il ciclo-turismo, che in città va sostenuto e promosso anche con l’introduzione di servizi dedicati e segnaletiche stradali adeguate". Accanto a queste proposte, gli operatori del turismo hanno chiesto anche di avviare una collaborazione più attiva con l’Università di Ferrara. Del resto, all’ateneo infatti fa riferimento una porzione importante del turismo congressuale cittadino, che non va sottovalutato.
"La città estense può e deve diventare un museo a cielo aperto – scandisce Davide Bellotti – . Un museo vivo e vivibile, facilmente accessibile e interessante sia per i cittadini sia per i turisti. Bisogna cogliere e favorire tutte le opportunità legate ai "nuovi" turismi come il ciclo-turismo e il turismo esperienziale. Per raggiungere questo obiettivo è necessario lavorare sulla fruibilità degli spazi e sulla loro gestione intelligente e moderna: possiamo farlo approfondendo ulteriormente la collaborazione tra istituzioni pubbliche e imprese private del settore". Dal canto suo, l’assessore al Turismo, sostiene che "la collaborazione con il mondo imprenditoriale e l’attenzione alle proposte che vengono dagli operatori privati è uno dei punti di forza di questa amministrazione. Il turismo è una componente fondamentale dell’economia cittadina e il nostro obiettivo è garantirne la crescita: in questa cornice vaglieremo di certo con attenzione le proposte formulate dagli operatori di Cna. L’amministrazione comunale continuerà a fare la sua parte". La sfida, dunque, è trasformare la chiusura del Castello da problema a opportunità.
Federico Di Bisceglie