MARIO TOSATTI
Cronaca

Turismo, la commissione: "Crescono i pernottamenti. Tornati ai livelli pre-Covid"

I dati di Visit Ravenna illustrati dall’assessore Fornasini: "La direzione è giusta". Conforti (Pd): "Bene ma serve una maggiore programmazione degli eventi".

Turismo, la commissione: "Crescono i pernottamenti. Tornati ai livelli pre-Covid"

I dati di Visit Ravenna illustrati dall’assessore Fornasini: "La direzione è giusta". Conforti (Pd): "Bene ma serve una maggiore programmazione degli eventi".

In città sono cresciuti di oltre il 5% i pernottamenti totali dei turisti. È uno dei dati emersi nella seduta della sesta commissione presieduta dalla consigliera comunale Diletta D’Andrea (Forza Italia), tenutasi ieri nella sala del consiglio comunale. All’esame la relazione dell’assessore al turismo Matteo Fornasini, intervenuto con un’informativa in merito allo sviluppo turistico della città. Presenti anche le diverse associazioni di categoria. I dati, è stato spiegato, sono relativi alla quota parte del circuito Visit Romagna, che racchiude le province di Ferrara, Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini. La quota di arrivi dei turisti italiani nel 2023 è stata del 3.12%, nel 2019 3.12 %. Le presenze dei turisti italiani, con notti di pernottamento, nel 2023 è stata pari al 1.47% e dell’1.36% nel 2019. La presenza totali di turisti italiani e stranieri è stata del 3.35% nel 2023 rispetto al 3.63% del 2019. Nei primi otto mesi del 2024, i pernottamenti di italiani e stranieri sono stati 316.517 in totale, segnando quindi un +2.9% sul 2019, un +5.3% rispetto al 2023, messo a confronto al +3.6% registrato dalla Regione.

Il dato di Ferrara è secondo solo a quello di Bologna. Dall’analisi dei primi otto mesi del 2024 si evince che la presenza media dei turisti che dorme nelle strutture ricettive fino al 2019 era sotto le due notti per turista, mentre nel 2024 è arrivato a +23.24%; quasi 2.36 notte per turista. Altro dato: sul totale dei turisti esteri, quelli provenienti dalla Cina e Russia, che non sono ancora tornati a Ferrara a pernottare, fino al 2019 era del 23.94%, mentre al 31 agosto 2024 è del 10.78%. La permanenza di turisti stranieri, che era di 1.96 notti nel 2019, all’agosto 2024 rosulta di 2.45 notti, mentre la media pernottamenti totale esteri, senza turisti cinesi e russi, è stata di 2.54 notti nel 2024 (con 2.19 notti nel 2019). Infine, la media dei pernottamenti pre e post covid: nel periodo 2016-2019 era di 1.85, mentre nel 2022-2024 risulta di 2.36. "Si può sempre fare di più - ha spiegato l’assessore Matteo Fornasini- ma i dati fotografano un quadro positivo, tra questi quelli più significativi sono le presenze di pernottamenti che attestano come i turisti stanno di più a Ferrara. Tutto questo è avvenuto con azioni concrete in materia di turismo e che premia le strategie adottate in questi anni per la promozione del territorio". In conclusione l’assessore ha ribadito: "Dovremmo essere tutti orgogliosi, maggioranza e minoranza, verso questi dati decisamente positivi; ovvio, vogliamo sempre fare di più, tanto da porci l’obbiettivo di essere primi come percentuale di pernottamenti. Siamo sicuri di continuare su questa strada e i dati lo confermano".

Nel merito dei dati la consigliera Sara Conforti (Pd) ha precisato: "Abbiamo chiesto questa commissione in quanto crediamo sia giusto avere notizia sulla progettualità e commercializzazione turistica di Ferrara. Si crede che dobbiamo guardare i dati riferendosi alle altre città d’arte come è Ferrara. Lo facciamo sui pernottamenti; è vero che miglioriamo ma rispetto alle città d’arte in regione, che facevano doppia cifra nel 2023, non c’è paragone. È chiaro che non va tutto male e ben venga che i dati crescano. Poniamo l’attenzione e chiediamo: come si affronterà il fatto che il Castello Estense sarà chiuso per lavori nei prossimi tre anni, a cui si aggiungono Palazzo Massari e altri punti attrattivi?".

Il consigliere Enrico Segala (Pd) ha aggiunto: "Siamo qui in quanto la commissione è un arricchimento per tutti. La critica politica è relativa al fatto che si devono legare i dati tra cultura e turismo, visto che siamo in una città patrimonio Unesco. Non siamo qui per muovere accuse ma per parlare di programmazione. Ben vengano le piazze piene con la musica ma questo non è l’unico sintomo di una città che sta bene, in quanto bisogna pensare anche in prospettiva futura".