CLAUDIA FORTINI
Cronaca

Travolto e ucciso da un’auto a 19 anni: "Che mio figlio sia sepolto qui"

Bondeno, l’appello della madre del giovane raccolto dai familiari. La salma resterà in Italia. Si attendono i permessi dal Comune di Massa Finalese dove c’è il più vicino cimitero islamico.

Travolto e ucciso da un’auto a 19 anni: "Che mio figlio sia sepolto qui"

Travolto e ucciso da un’auto a 19 anni: "Che mio figlio sia sepolto qui"

Potrebbero essere già domani i funerali di Omar Wakib, il giovane di Scortichino, di soli 19 anni, falciato da un’auto venerdì sera, sulla strada provinciale, poco dopo le 22, mentre con alcuni amici stava andando in biciletta verso il centro di Bondeno capoluogo. Sull’accaduto la procura ha aperto un’inchiesta. Il magistrato che coordina le indagini non si è mostrato intenzionato a far eseguire l’autopsia sul corpo della vittima, mentre starebbe valutando la possibilità di disporre una consulenza cinematica. La famiglia, con il padre e i quattro fratelli, hanno così ascoltato il desiderio espresso dalla madre Rachida di seppellire il figlio il più vicino alla loro casa dove risiedono, inseriti nel contesto lavorativo e sociale del paese, da più di venticinque anni, per poter andare a piangere e pregare sulla tomba del figlio. Sarà sepolto quindi molto probabilmente nel cimitero islamico di Massa Finalese nel modenese, il più vicino. Si attendono i permessi dal comune di Finale Emilia per il via libera. In queste ore continua, nella casa che si affaccia sull’argine del canale Diversivo a Scortichino, l’incessante passaggio per una stretta di mano, un abbraccio, le condoglianze alla famiglia, di decine di amici, parenti, conoscenti. Lacrime e preghiere per un dolore che non può essere consolato. Nella famiglia Wakib sono tutti cittadini italiani. Il padre lavora alle officine Barbieri di Scortichino, tutti i fratelli hanno studiato nelle scuole della frazione e lavorano. Sono di religione musulmana. Nonostante le numerose richieste, in questi dieci anni, dell’associazione culturale Essalam, disposta anche a pagare il terreno, a Bondeno non è mai stato dato il permesso di creare un campo per seppellire i defunti di religione musulmana.

L’incidente. Omar è stato travolto sulla strada provinciale da un’auto, che correva a grande velocità e che dopo averlo falciato ha finito la sua corsa, ruotando su se se stessa e ribaltandosi nel campo accanto, a quasi cinquecento metri dal luogo da dove è stato trovato il corpo dilaniato del giovane. Omar è morto sul colpo. Gli amici che erano con lui in biciletta si sono salvati per un caso fortuito, ‘tuffandosi’ fuori strada. Alla guida dell’auto c’era un 29enne anche lui originario del Marocco. Omar era nato in Italia e la sua famiglia. Era il più piccolo. Socievole, amico di tutti, aveva studiato alle Taddia di Cento e lavorava, sebbene non avesse ancora un lavoro fisso. Per gli amici organizzava eventi e sapeva essere un punto di riferimento. Il suo sorriso si è spento in una notte di inizio estate che ha fatto scendere buio e lacrime.