’Tra beltà e sacralità’ I tesori della Certosa

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Passeggiare tra i chiostri e le cappelle della Certosa di Ferrara è un’esperienza unica: si respira un’aria mistica, intrisa di arte e di storia. Definita più volte un museo a cielo aperto, ospita opere di assoluto pregio, spesso sconosciute, poco valorizzate, che raccontano le vicende di alcuni dei più grandi personaggi della nostra Ferrara: la sepoltura del Duca Borso I d’Este, la cella di Giuseppe Pareschi, di Ercole Trotti Mosti, quella dei Ferraresi illustri con il busto di Leonardo Cicognara, realizzato da Antonio Canova. In poche parole, ritrovarsi nella Certosa Monumentale di Ferrara significa immergersi "tra Beltà e Sacrcalità", titolo della mostra fotografica promossa da Fotoclub e Pro Loco Ferrara: 22 fotografi per 40 scatti complessivi, inseriti nel contesto della chiesa di San Giuliano Ospitaliere, di piazza della Repubblica. L’esposizione, che andrà avanti fino al 2 novembre (dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19), è parte dell’Autunno Ducale in Terre Estensi, "un evento unico - afferma la vice presidente Monica Negrini - che promuove e valorizza il patrimonio enogastronomico, storico e umano di Ferrara". "L’obiettivo - spiega Maurizio Tieghi, presidente di Fotoclub - è comunicare a cittadini e turisti il particolare valore storico, artistico e religioso dell’antico Monastero certosino di San Cristoforo, dal 1811 Camposanto monumentale della Città di Ferrara. La Certosa - continua - non è solo luogo di sepoltura, ma anche di cultura". E a proposito di questo, all’inaugurazione ha presenziato anche l’assessore Marco Gulinelli, che ha ricevuto la targa dell’Autunno Ducale: "la cultura è elemento di humanitas e di conforto - dice Gulinelli - lancio quindi una riflessione: se il Governo mi dà la possibilità di aprire seguendo tutti i protocolli del caso e io rispetto questi protocolli, non può decidere dalla sera alla mattina di farmi chiudere. La cultura, il teatro - afferma - non sono un garage...". Ma tornando alla mostra, le foto esposte rappresentano alcuni dei punti salienti della Certosa, seguendo il fil rouge che parte da inizio Ottocento e si spinge fino ai giorni nostri, raccontando l’opera di artisti che, a detta di Alessandro Gulinati, consigliere di Pro Loco "non sono solo patrimonio di Ferrara, ma dell’Italia tutta".

Francesco Franchella