Tornado oggi a Ferrara: duplice vortice. Perché si formano?. Video

Il fenomeno avvistato nella zona tra Sipro e Ostellato. La spiegazione tecnica di Roberto Nanni. In corso anche temporali intensi a rischio grandine

Ferrara, 28 maggio 2024 – La pianura ferrarese come quella americana: non è la prima volta che un tornado (in questo caso, due) fa la sua comparsa anche dalle nostre parti.

Questa volta è accaduto intorno alle 11,30 nella zona tra Sipro e Ostellando, come testimoniato da un video registrato da Marco Flora e diffuso dal meteorologo Roberto Nanni sulla sua pagina Meteoroby.

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"E’ una zona dove confluiscono ventilazioni nettamente divergenti: quella dal umida mare, una seconda secca dagli Appennini e la terza dalle Alpi – spiega Nanni –. Ecco perché non è nuova al formarsi di eventi vorticosi come quello di questa mattina. Il tutto aiutato dalla forte instabilità di questi giorni: le perturbazioni che si susseguono una dopo l’altra facilitano questo genere di fenomeni”.

E infatti, sempre in mattinata, un violento temporale si è abbattuto sempre sulla pianura Ferrarese, in spostamento verso la costa Ravennate che potrebbe portare nuovamente grandinate. Fulmini molto ravvicinati hanno causato anche qualche breve black out. Disagi a Portomaggiore per una bomba d’acqua che ha portato con sé allagamenti e grandine per fortuna di media dimensione.

Domani, per la prima volta dopo 15 giorni consecutivi, non è prevista nessuna allerta meteo regionale, ma l’estate ancora non si vede all’orizzonte, anzi il maltempo non darà tregua. “Siamo in una zona di limbo tra la forte instabilità del Nord e la rimonta anticiclonica al Sud – prosegue Roberto Nanni –: il che ci espone a correnti molto instabili che producono estrema incertezza anche nelle previsioni a breve termine”.

Quindi niente caldo e sole, nemmeno per la prima parte di giungo. “Siamo in una fase che ormai è abituale: in 2 giorni si accumula la quantità di pioggia che normalmente cade in 2 mesi, ma in porzioni di territorio molto ristretti. E’ certamente un segno del cambiamento climatico”, conclude Nanni.