FRANCESCO FERRACCIO
Cronaca

Topi in centro a Ferrara: è allarme. “Sono grossi e non hanno paura dell’uomo”

Via Boccaleone, cresce la rabbia: “Nel palazzo e lungo le vie, un incubo”. Residenti e commercianti: “Vivono in quell’edificio abbandonato e qualcuno gli dà pure del cibo”

Topi nel palazzo di via Boccaleone 7 a Ferrara: l'edificio è disabitato da anni e versa in condizioni di totale abbandono. I ratti hanno trovato un rifugio sicuro in cui ritirarsi e proliferare

Topi nel palazzo di via Boccaleone 7 a Ferrara: l'edificio è disabitato da anni e versa in condizioni di totale abbandono. I ratti hanno trovato un rifugio sicuro in cui ritirarsi e proliferare

Ferrara, 10 agosto 2024 – Quasi sempre il tema del degrado nelle città è accompagnato dalla presenza di organismi infestanti, che minacciano la quiete e la salute pubblica. Recentemente, a seguito di numerose segnalazioni, abbiamo effettuato un sopralluogo in via Boccaleone per osservare il grave stato di degrado che affligge un antico palazzo e le complicazioni derivanti da questa situazione.

I cittadini della zona lamentano la presenza di ratti che vagano liberamente per le strade della città, allarmando sia i residenti che le attività commerciali. “Di sicuro non è un bel biglietto da visita per i clienti che frequentano il nostro ristorante”, interviene Giacomo Garutti, titolare del ‘Molto più che centrale’. “Questi roditori – continua – sono talmente abituati a muoversi nella zona e a vedere persone che non hanno più paura dell’uomo. Per spaventarli bisogna avvicinarsi molto”. Garutti evidenzia così l’inefficacia delle misure correnti di contenimento e l’esigenza di un intervento più deciso.

Dalle testimonianze raccolte tra gli esercenti e gli inquilini, sembra che la tana dei ratti sia situata al piano terra del palazzo al civico numero 7 di via Boccaleone. “Al piano terra c’era un ristorante tempo fa. Probabilmente sono stati attirati dalle rimanenze delle cucine e poi hanno costruito là il loro rifugio – aggiunge Garutti –. La situazione è peggiorata da quando alcuni individui, uno in particolare, che è già stato segnalato più volte, hanno iniziato a sfamarli, sostenendo che anche loro meritino una razione di cibo”.

Gli abitanti riferiscono che i ratti tendono a uscire dal palazzo durante la mattina o il tardo pomeriggio. Chiunque viva o frequenti la via ha un incontro da raccontare: alcuni li hanno visti rifugiarsi nelle crepe dei muri dietro ai bidoni dell’immondizia, altri riferiscono che un ratto abbia spaventato una bambina che passava in bicicletta con il padre.

“Abbiamo già avvertito il Comune in merito che si è attivato piazzando delle trappole – afferma Pierpaolo Ghirardini, che abita a due passi dall’edificio –. Il problema è che questi topi sono di grandi dimensioni. Hanno mangiato le trappole e continuato la loro attività di infestazione. Servirebbe una vera e propria derattizzazione in tutto il palazzo per eliminarli. Poi, se la gente continua a dar loro da mangiare, non ci sarà mai una soluzione definitiva”.

Ghirardini si riferisce alla stessa persona di cui ha parlato Garutti, che secondo i racconti sarebbe stato avvistato mentre sfondava un vetro del palazzo per raggiungere gli animali e sfamarli. “Oramai tutti sono al corrente di questa nostra condizione – aggiunge –. Stiamo diventando ostaggi di questi animali, che peraltro potrebbero essere infetti e pericolosi. Basta passare nella via la mattina presto per incontrarli. Quando esco per portare il cane, so già che li incrocerò per strada”.

La presenza persistente dei roditori ha portato i residenti a conoscere a menadito ogni loro punto di accesso: dalle crepe nei muri, dalle finestre, sotto i portoni di legno rosicchiati. Alcuni lamentano anche di averli trovati dentro al proprio garage e giardino.

Il pensiero comune è che siano necessarie ulteriori contromisure per contenere ed eliminare il problema. Gli abitanti ritengono che, oltre agli sforzi locali, sia fondamentale un impegno diretto anche da parte delle istituzioni e degli uffici competenti. Solo così questo incubo potrà finire, restituendo alla zona la dignità e il decoro che merita.