Ferrara, 6 febbraio 2019 - Gaffe del centrodestra in Certosa. Martedì Alessandro Balboni (Fratelli d’Italia) e Alessandro Ferretti (Insorgenti), per denunciare il degrado delle tombe storiche, hanno puntato l’indice sulle condizioni «del sepolcro del grande poeta Torquato Tasso». Senza riflettere sul fatto che la scritta ‘dottor Torquato Tasso’, evidente sulla lapide, doveva far sorgere qualche dubbio. Si trattava, infatti, di un omonimo. Il poeta della Gerusalemme Liberata è sepolto a Roma, nella chiesa di San Gregorio al Gianicolo: in Certosa, nelle urne citate da Balboni e Ferretti, ci sono forse le spoglie di un medico vissuto tra fine Ottocento e inizio Novecento.
«Quanta ignoranza...», attacca il sindaco Tiziano Tagliani. Che, libri di storia alla mano, ricorda ai due esponenti della destra «che Tasso, quello vero, il poeta, è morto ed è stato sepolto addirittura tre secoli prima che venisse costruita la Certosa di Ferrara». Balboni comunque si scusa per l’accaduto: «Sono dispiaciuto per l’equivoco».
Nato, a suo dire, dalla segnalazione «di un bambino, oggi adulto, che partecipava alle gite scolastiche della Leonardo Da Vinci presso le urne dell’omonimo dello scrittore». Quel bambino sembra essere proprio Ferretti, il cui ricordo negli anni sembra aver creato una certa confusione tra un poeta e un dottore.