Investitori cercansi per l’ex Tollok di Masi Torello, uno stabilimento che prima della decisione della cessazione dell’attività era in utile, una fabbrica che progetta e produce componenti di alta ingegneria, fra cui quelli per pale eoliche. C’era la speranza per i dipendenti di un potenziale interessamento del più importante industriale della zona, Francesco Colombarini, titolare di Vetroresina, nella vicina Masi San Giacomo, ma "ha altre idee al riguardo – spiega il sindaco di Masi Torello, Samuele Neri – Gliel’ho chiesto, ma ha detto che le due produzioni sono incompatibili e ha in progetto di ingrandire la sua azienda ampliando gli spazi esistenti. Per ora non si è fatto avanti nessuno, ma quel che conta è trovare sbocchi per i dipendenti. Dei 77 dipendenti occupati attualmente, due si sono già licenziati, otto saranno riqualificati dall’azienda per impiegarli in altri stabilimenti del Gruppo. Ne restano 69, che dovrebbero restare alla Tollok fino alla fine di febbraio, anche perché potrebbero avere una buonuscita di 40-50 mila euro". Il punto saliente dell’accordo trovato lunedì scorso è il ritiro della procedura di licenziamento collettivo aperta dall’azienda il 7 ottobre 2024 e, di conseguenza, tutto il personale sarà pienamente occupato fino al 28 febbraio 2025. Nel frattempo, si cerca l’investitore disposto a far ripartire l’attività rilevando l’intero sito per la cifra simbolica di un euro. Dopo l’entrata in vigore della legge di stabilità 2025 Regal Rexnord farà richiesta di Cassa integrazione straordinaria (Cigs), che durerà fino al 31 dicembre 2025. Intanto, la ditta mette a disposizione 2,8 milioni di euro per l’incentivazione volontaria dei lavoratori e si è detta disponibile a ricollocare otto lavoratori in altre sedi del Gruppo. Per quanto riguarda lo stabilimento, tutti gli immobili, i terreni, i macchinari e gli impianti di Masi Torello saranno ceduti a un investitore interessato alla cifra simbolica di un euro, con il patto di non concorrenza. L’intesa riguarda anche il mantenimento dei rapporti di lavoro in essere. Concordata anche la scelta di avere un advisor condiviso per gestire la reindustrializzazione, il cui compenso sarà sostenuto dall’azienda. Nel caso dell’effettiva cessione del sito è stata stabilita la non applicazione degli incentivi all’esodo.
Franco Vanini