La creazione di un grande polo agricolo produttivo nelle Aree interne del Basso Ferrarese è l’obiettivo condiviso all’incontro promosso ieri dalla Fondazione San Giuseppe di Cesta con le imprese e le associazioni di categoria, nell’aula magna del Centro di formazione professionale. Un obiettivo che non può prescindere da formazione e innovazione. Da tempo, l’istituto ha inserito nella propria offerta didattica corsi legati all’agricoltura di precisione, consentendo ai partecipanti di acquisire competenze spendibili in un settore in grande evoluzione, grazie alle nuove tecnologie, come ha spiegato il presidente della Fondazione, Giovanni Lolli.
Ma occorrono sinergie, per connettere il mondo della scuola con quello delle imprese, alla ricerca di nuove professionalità. Un concetto su cui si è soffermato il sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni, che ha approfittato della presenza del coordinatore della laurea triennale in Tecnologie agrarie e Acquacoltura del Delta, Michele Mistri, per rilanciare una proposta che avrebbe un significativo impatto per il rilancio sociale ed economico del territorio: portare i tirocini formativi universitari nelle aziende del territorio: "Non si può ignorare il fatto che qui vi siano opportunità per gli studenti che si avvieranno al mondo del lavoro, terminati gli studi. Il corso, attivato da Unife, ha effetti positivi per la formazione di nuove professionalità e può essere un volano per il Basso Ferrarese". Sul settore primario, sta puntando in maniera decisa il Centro professionale, che ha recentemente completato il corso ‘operatori agricoli 4.0’ per avviare all’uso di macchine di precisione, con nove diplomati, tre dei quali già occupati. A settembre partirà il corso di ‘Smart farming’ per l’uso del drone in agricoltura, con gli studenti che potranno andare a Sofia, in Bulgaria, per approfondire le competenze nei campi-prova di Nik Academy (rappresentata in Italia dall’amministratore unico Enrico Bighi).
Si tratta di una società leader nell’agricoltura di precisione, e che a Cesta ha collaborato alla realizzazione di un laboratorio di agricoltura 4.0. Il prof Mistri ha presentato i primi lusinghieri risultati del corso triennale in Tecnologie agrarie e acquacoltura del Delta, che, nonostante l’emergenza sanitaria, ha avuto al suo esordio 59 iscritti, il 40% dei quali provenienti da fuori regione e che dal prossimo anno lancerà la scommessa di un corso di laurea magistrale in Biotecnologie agrarie per la filiera agroalimentare, attualmente in fase di approvazione da parte dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca).
Valerio Franzoni