MAURO MALAGUTI
Cronaca

Svarioni, mercato carente, sfortuna. Ma il nuovo modulo dà più garanzie

Tanti gli episodi contrari negli ultimi 180’ che hanno costretto i biancazzurri a ottenere 1 solo punto. Dossena con il 3-5-2 sta vedendo qualche miglioramento. Ma a gennaio servono rinforzi per salvarsi . .

Svarioni, mercato carente, sfortuna. Ma il nuovo modulo dà più garanzie

Tanti gli episodi contrari negli ultimi 180’ che hanno costretto i biancazzurri a ottenere 1 solo punto. Dossena con il 3-5-2 sta vedendo qualche miglioramento. Ma a gennaio servono rinforzi per salvarsi . .

Lungi dal voler giustificare una Spal, società e squadra, che si è andata a cercare tutte le disgrazie del mondo, bisogna però provare a mettere un punto, sempre che si voglia conservare la categoria. Pur niente confortato dai risultati, il gruppo di Dossena nelle ultime tre giornate qualche segnale di vita lo ha mandato, ed è a questo che ci si deve attaccare per sperare che sulla lunga il vento giri, e arrivi il momento di raccogliere. Anche il vento della sorte, sissignori, che sotto forma di episodi incredibilmente contrari nei recenti 180’ ha costretto i biancazzurri a ottenere 1 punto invece dei 4 possibili: la traversa di Rao ad Arezzo con deviazione… random, quella casualissima di pancia di Mignani per l’1-1 della Pianese e il clamoroso rigore negato in avvio martedì a Calapai formano un trittico raro a verificarsi in direzione ostinatamente contraria.

Episodi ed errori a parte, non si può negare che da quando Dossena è passato a 3-5-2, pur confermando tutti i suoi difetti difensivi, la Spal ha mostrato un volto diverso. A sprazzi con il Pescara, per un tempo e poi nel finale in Toscana e per 90’ su 95’ con la Pianese, la squadra ha trovato un senso. Ha dimostrato di potersela giocare sul piano della manovra, ha smesso di subire imbucate gratuite, e sul piano della voglia e del carattere ha corso lontana da Campobasso. Purtroppo le carenze che la campagna acquisti ha provocato in certi ruoli e nella quasi totalità delle seconde linee continua a lasciare il segno, inficiando e mortificando le prestazioni. Con la panchina, dove l’Arezzo vince, la Spal perde. Ma la sola via è questa, e più la vicenda si complica, più la squadra deve temprarsi e non abbattersi.

A Terni sarà durissima, ma la Spal di oggi ha le sue chances più di quella che apriva praterie davanti alla sua difesa. Dossena non è partito bene. Ha insistito troppo a lungo nel 4-3-3 (o 4-2-3-1) quando poteva trarre le attuali conclusioni ben prima di Campobasso, e qualcosa in una certa fase ha sbagliato nei carichi atletici. Ma ora ci è arrivato e non si deve perder altro tempo a discuterlo. Deve insistere così, magari svolgendo una settimana di soli allenamenti sui calci piazzati passivi, perché in 12 partite non si possono subire 8 gol da fermo. Piuttosto si rinforzi a gennaio la squadra che fino a gennaio avrà poche alternative, a meno che qualcuno non si svegli diverso da come è apparso finora. In difesa centrale solo Arena, Bassoli (e Bruscagin prima dello sciagurato ingresso finale con la Pianese) hanno fornito minime garanzie. Nador non ha più cattiveria in area, imposta bene ma quando attaccano gli altri non sembra più difensore. E Sottini è stato finora una grossa delusione.

Sta mancando molto Bachini, che doveva essere il gran regista ed è ancora lontano dal debutto. In fascia Mignanelli è bravo ma ha zero alternative, e Calapai con la Pianese è stato più vivo. Con questo modulo, nell’alternanza in regia tra Radrezza e Buchel, Zammarini sta trovando inserimenti felici in area che prima gli mancavano. Davanti Rao e Antenucci danno garanzie mentre Karlsson deve recuperare in fretta, perché non ha un sostituto testuale. Bidaoui rimane oggetto misterioso e il fondamentale El Kaddouri si è rotto: rischi che si corrono con giocatori fermi da mesi, e che da Naingggolan a Fetfatzidis ad altri, Tacopina insiste ad avallare. Non manca poco… Ma fino al mercato bisognerà nuotare tra queste onde. E Joe dovrà dire se la sua Spal non può permettersi che mortificazioni come quelle del suo quadriennio.