Trenta fedeli ferraresi hanno preso parte venerdì a Roma, nel palazzo del Laterano (in San Giovanni), alla cerimonia ufficiale di chiusura della fase diocesana dell‘inchiesta sulla "vita, le virtù e la fama di santità" di suor Maria Veronica Teresa del Santissimo Sacramento (al secolo Maria Cesira Pazzafini). La delegazione era guidata dall’arcivescovo Gian Carlo Perego e comprendeva anche il vicario monsignor Massimo Manservigi e l’assistente spirituale dell’Associazione Suor Veronica, monsignor Ivano Casaroli. Ad attenderli, nella capitale, c’era un altro ferrarese, il vicepostulatore e vescovo ausiliario di Roma padre Daniele Libanori che non solo ha seguito la causa ma è l’autore di numerose e approfondite pubblicazioni sulla clarissa cappuccina, nata a Ferrara nel 1896 e morta nel 1964. Il rito prevedeva la sigillatura dei documenti ricchi di testimonianze e il loro trasferimento alla Congregazione della causa dei santi che in una prima fase effettuerà un esame formale per poi passare alla valutazione per dichiarare suor Veronica "venerabile". Ulteriori indagini potrebbero innalzarla a "beata".