Continua a colpi di esposti, la questione legata alle azioni e alla vendita di diamanti fatte dalla ormai ex Cassa di Risparmio di Cento, assorbita in Credem. "A seguito della lettera spedita ad aprile al ministro Nordio relativo al caso dei 10.000 piccoli azionisti della ex CRCento spa – dice Marco Mattarelli, presidente dell’Associazione Piccoli Azionisti, ex consigliere comunale e presidente di Libertà per Cento- ed in seguito alla risposta di archiviazione da parte dello stesso ministro, ho presentato un ulteriore esposto alla Procura Generale di Bologna in merito all’ archiviazione dei due procedimenti sulle azioni e sui diamanti, fatta dalla Procura di Ferrara". Anche in questo caso, la risposta dice essere stata negativa ma senza arresa dell’ex consigliere. "Oggi (ieri per chi legge), la Procura Generale di Bologna in poco più di un mese mi risponde che non si ravvisano spazi di intervento – prosegue Mattarelli - Quindi mi sono rivolto alla European Federation of Employee Share Ownership di Bruxelles e al segretario generale Marc Mathieu oltre che alla Federazione Europea dell’azionariato dei dipendenti. In Italia la giustizia per i piccoli azionisti non esiste , nonostante qualche politico sventoli il " patriottismo " in modo sempre più sgangherato". E spiega. "Ho chiesto al Mathieu di portarmi a settembre presso il Parlamento europeo o presso la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo – conclude Mattarelli - Il caso della ex CRCento spa è del tutto analogo ai casi delle varie banche fallite in Italia, terminate con il cosiddetto meccanismo del bail-in". Sulla questione dei diamanti venduti, l’associazione guidata da Marco Mattarelli lotta da sempre per vedere riconosciuti i diritti dei piccoli azionisti.
l.g.