E’ stato presidente del comitato pendolari della linea Ferrara-Bologna per quasi dieci anni. Mauro Vignolo, dipendente di banca in pensione, ha fatto il pendolare dal 1986 al 2015. Prima di lui Giuseppe Rodia, rappresentante di Federconsumatori, che quel comitato aveva fondato. Dice Vignolo: "Adesso magari prendo il treno, ma non per lavoro. Quello che posso dire è che le cose sono migliorate, certamente carrozze e locomotive sono più moderni. Noi viaggiavamo su materiale vetusto, tanti i problemi. Sì, le cose sono migliorate anche se un grande problema rimane. Il sovraffollamento dei treni negli orari di punta". Un assalto al binario, soprattutto la mattina, quando il popolo degli studenti si ritrova sotto la pensilina con operai e impiegati. Vignolo adesso è presidente del coro polifonico Santo Spirito. Tutta un’altra musica. "Eravamo tanti, migliaia. La Regione ci convocava, ci ascoltavano. Certo non era facile imporsi, riuscire a cambiare gli orari quando erano del tutto fuori registro rispetto alle esigente di chi ogni giorno saliva su un treno. ’Ma chi le lo fa fare’. Così mi diceva mia moglie".
Orari e ritardi, spine lungo i binari. Giuseppe Poli, di Federconsumatori Emilia Romagna, è il referente per l’associazione di tutela dei consumatori del settore trasporti. "Raccogliamo le lamentele degli utenti", sottolinea. Poi entra nel merito, capitolo puntualità. Fornisce i dati, le percentuali. "La rilevazione della puntualità svolta da Fer dal 1 gennaio al 30 ottobre 2024 evidenzia sulla linea Codigoro-Ferrara una percentuale dell’ 83,6%, per la Suzzara-Ferrara dell’85,8%". Poli traduce la percentuale. "In sostanza oltre il 15% dei treni su queste tratte viaggia con ritardi superiori ai 5 minuti, al di sotto dei parametri contrattuali riportati sulle carte dei servizi di Trenitalia Tper". E tocca un tasto dolente. "I lavori di ammodernamento in corso da anni sono urgenti e necessari per recuperare un livello dei servizi soddisfacente e adeguato alle tratte gestite da Rfi (rete nazionale). Ma questi lavori devono avere una durata ragionevole per non rendere permanenti i disagi a cui sono sottoposti gli utenti". A spiegare di che lavori si tratta è Fer. Il capitolo, elettrificazione del ‘corridoio ferroviario’ Parma-Codigoro. Si tratta della tratta Parma-Suzzara-Poggio Rusco (finanziata dal Pnrr) e della Ferrara-Codigoro (finanziata con il fondo per lo sviluppo e la coesione). "I lavori per la prima, iniziati a marzo 2022, sono ad uno stadio di avanzamento tale da prevedere l’attivazione del servizio commerciale full electric a settembre 2025. Al termine dei lavori - fissato ad aprile 2025 - seguiranno alcuni mesi per ottenere l’autorizzazione alla messa in servizio (Amis) da parte di Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) prima della riapertura al traffico. In relazione ai costi, la dotazione iniziale prevedeva 58 milioni, di cui 32 milioni spesi finora".
Poi c’è la Ferrara-Codigoro. Sempre Fer. "La linea prevede un percorso di 58 km di cui 22 già completati con l’infrastruttura elettrica - da Codigoro fino alla stazione di Migliarino – e con l’introduzione del sistema di controllo marcia treno (Scmt), che ne aumenta la dotazione di sicurezza". Sono già in corso le attività per la costruzione delle tre sotto-stazioni di Codigoro, Migliarino e Quartesana. "Il cronoprogramma prevede la fine dei lavori a dicembre 2025 (il cantiere è stato avviato a maggio 2024). Attivazione della linea a metà 2026, una volta ottenute le autorizzazioni". Di nuovo Poli: "Bene l’elettrificazione, bene l’ammodernamento di queste linee. Che si traduce in sicurezza, puntualità, comfort. Ma ribadiamo la necessità di ridurre al minimo in questa fase i disagi per gli utenti. Non devono pesare sui pendolari".