VALERIO FRANZONI
Cronaca

Studio sul granchio blu: "L’estinzione è improbabile"

Nella sede di Arpae l’incontro con l’esperto americano David Egglestone: "Negli Usa è una pietanza ricercata, anche qui va sviluppato sul mercato"

Goro, 10 settembre 2024 – Un confronto tra due realtà, unite dal granchio blu. Quella statunitense, dove il crostaceo è ingrediente ricercato per le pietanze con la domanda che supera l’offerta, e quella del Delta del Po, dove è presenza dannosa per l’ambiente, l’economia e con impatti negativi sotto il profilo sociale.

L’incontro ha permesso di conoscere meglio il 'nemico' e le sue caratteristiche
L’incontro ha permesso di conoscere meglio il 'nemico' e le sue caratteristiche

Ha rappresentato anche questo l’incontro che si è tenuto ieri nella sede di Arpae a Goro con il professor David Egglestone, direttore del Center for Marine Sciences and Technology della North Carolina State University, che da anni studia il granchio blu e che in questi giorni è ospite dell’Università di Ferrara. All’iniziativa, promossa da Patrizia Masetti (Agci Agrital Emilia-Romagna), Massimo Bellavista (Legacoop Agroalimentare Emilia-Romagna) e dal vicepresidente di Fedagri-Pesca Confcooperative Emilia-Romagna Vadis Paesanti che ha introdotto l’incontro, erano presenti il sindaco di Goro Maria Bugnoli, il direttore generale Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Valtiero Mazzotti, il direttore generale di Arpae Giuseppe Bortone, studiosi e presidenti e soci di cooperative della pesca locali che hanno posto quesiti all’illustre ospite, affiancato dal professor Giuseppe Castaldelli (Università degli Studi di Ferrara) che ha invitato il professor Egglestone, che per decenni ha effettuato ricerche teoriche e applicate nel più importante areale nativo della specie: la Chesapeake Bay, sulla costa orientale degli Stati Uniti.

L’incontro ha permesso di conoscere meglio il "nemico", le caratteristiche ambientali che ne favoriscono la proliferazione e i predatori che possono aiutare a contrastarlo. Tra questi, il granchio blu maschio adulto che tende a cibarsi dei piccoli. Il professor Castaldelli ha aggiunto anche specie come branzini e anguille che potrebbero aiutare, "ma andrebbero preservate e non pescate", e ha evidenziato come la problematica debba essere affrontata su area vasta, su tutto l’Alto Adriatico.

Tra le raccomandazioni del professor Egglestone, che non ha nascosto come sia improbabile pensare ad un’estinzione a livello locale del granchio blu, seminare le vongole in maniera più rada (in quanto il crostaceo predilige le aree dove vi è più cibo), lasciare più granchi blu maschi nelle zone maggiormente attaccate e, nel medio periodo, ipotizzare lo sviluppo di un mercato legato al granchio blu, esportandolo in quei Paesi in cui vi è richiesta. E per questo ha invitato una delegazione a visitare una delle imprese di trasformazione negli Stati Uniti. Per ridurne la presenza, inoltre, il professore ha indicato come strada possibile la cattura delle femmine del granchio, prima che depongano le uova.