Goro (Ferrara), 26 giugno 2024 – A Goro stamattina è stato annunciato il primo studio al mondo per la “stima del tempo di immersione del corpo in acqua post mortem, attraverso il calcolo quantitativo dei depositi rilevati sui denti”.
Si tratta della ricerca “Post Mortem Subimmersion Interval (Pmsi) che verrà realizzata nelle acque goresi. Un progetto molto importante “perché - dice il sindaco Maria Bugnoli - consentirà di identificare la vittima, restituirla alla propria famiglia, ma soprattutto, ancor più nobile, permetterà a tanti minori di poter essere adottati o affidati. Penso alle migliaia di persone che periscono in mare ed alle migliori prospettive di vita ed inserimento sociale, quasi impossibili senza la certezza di essere orfani”.
Lo studio è realizzato da Giovanni Barbé, dentista con specializzazione specifica in odontoiatria forense e docente per 20 anni a Lione e dall’odontotecnico Riccardo Terroni, esperto in odontoiatria digitale, in partnership con l'Università di Torino, in particolar modo col professor Emilio Nuzzolese Dipartimento di Medicina Legale e di matematici dell’ateneo che svilupperanno un algoritmo sui dati. Cominciato 2 mesi fa con la messa in acqua di 6 fili ai quali erano attaccati 3 denti ognuno, è stato vanificato dal granchio blu.
“Non ci siamo scoraggiati e sempre grazie ad amici goresi abbiamo trovato un rimedio - afferma Barbè - l’idea è nata dalla tragiche vicende di Lampedusa dove ci sono migliaia di celle frigorifere coi corpi all’interno. Non ci sono altri studi in tutta la letteratura scientificità mondiale, tranne due giapponesi nel 2018 e 2022, ma in acqua dolce e in laboratorio, non in acqua salata come il nostro.
Analizzeremo mese per mese, con microscopi, la progressione di piccoli animaletti (policheti e cirripedi) che si attaccano ai denti ci permetteranno poi di stimare attraverso una scansione digitale successiva, a livello micrometrico, la loro quantità e - conclude - capire il tempo di immersione del corpo”.