FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Studentessa molestata. Ancora caccia all’uomo. Analisi del Dna sui vestiti

Gli inquirenti hanno sequestrato gli abiti della giovane per poterli esaminare. La malcapitata ha fornito un primo identikit. Inchiesta per violenza sessuale.

Studentessa molestata. Ancora caccia all’uomo. Analisi del Dna sui vestiti

Studentessa molestata. Ancora caccia all’uomo. Analisi del Dna sui vestiti

Per risalire all’uomo che ha abusato sessualmente di una studentessa in Rampari di San Paolo gli inquirenti stanno mettendo in campo ogni mezzo necessario. L’ultima mossa è quella di ricorrere alle analisi scientifiche per cercare di ottenere qualche elemento utile per identificare l’assalitore e catturarlo. Nelle scorse ore è stato quindi disposto il sequestro degli abiti della vittima – una ventenne universitaria fuori sede –, sui quali si eseguirà il test del Dna. La speranza è quella che, nella colluttazione, l’aggressore possa avere lasciato traccia del proprio patrimonio genetico sui vestiti. Parallelamente proseguono le ricerche, serrate e senza sosta. Oltre ai mezzi tradizionali, la polizia sta cercando immagini di telecamere che possano aver ripreso la violenza e, magari, il volto del soggetto. La giovane, sentita a lungo dagli investigatori della squadra mobile, ha riferito di averlo visto bene in faccia. Potrebbe dunque essere in grado di riconoscerlo, una volta individuato. L’attività di indagine quindi continua nel massimo riserbo, al fine di assicurare alla giustizia il prima possibile l’autore di quel terribile gesto.

I fatti. Tutto è accaduto intorno alle 23.30 di mercoledì. La giovane sta percorrendo Rampari di San Paolo in bicicletta. È diretta piazza Travaglio, dove la aspettano alcune amiche con le quali avrebbe dovuto trascorrere la fine della serata. A un tratto sente qualcuno arrivare dietro di lei, anche lui in bici. La figura la avvicina e la palpeggia nelle parti intime. Spaventata, la ragazza cerca di cambiare strada per sfuggire all’aggressore. Imbocca quindi via della Grotta, telefonando nel frattempo a qualcuno per chiedere aiuto e nella speranza di seminare l’aggressore o indurlo a desistere. Ma così non accade. L’uomo non molla e la tallona. La raggiunge, scende dalla bicicletta e la costringe contro il muro di un palazzo. Qui, dopo averla immobilizzata, tenta di nuovo di toccarla, ma senza riuscirci. Nel farlo, però, le strappa la biancheria intima. La giovane urla, attirando l’attenzione di alcuni residenti della zona. È l’occasione per liberarsi dalla presa dell’aggressore e mettersi in salvo. Anche l’uomo, vista la situazione, desiste dal suo intento e fugge. La giovane, sotto choc, avvisa la polizia. Gli agenti ascoltano il suo racconto e poi avviano le ricerche sulla base dell’identikit reso dalla studentessa (un uomo di carnagione scura, straniero). Dai primi rilievi sul posto non emergono però elementi tali da fornire ai poliziotti qualche indicazione sull’identità del soggetto. Né sortiscono effetto le prime ricerche nei dintorni. Poco dopo, la studentessa viene raggiunta dalle amiche che cercano di tranquillizzarla. Venerdì mattina, infine, la vittima viene convocata negli uffici della squadra mobile per essere nuovamente ascoltata. Nel frattempo, la polizia continua le proprie ricerche seguendo la pista delle telecamere della zona, nella speranza che da un video esca la chiave per risolvere il caso.