MARIO BOVENZI
Cronaca

Studentessa aggredita in via Grotta: "Subito le telecamere". Continua la caccia al maniaco

Una ragazza di 20 anni si salva dall’assalto di un uomo mettendosi ad urlare, viaggio tra i residenti della via diventata collegamento tra Gad e centro. "Abbiamo chiesto gli occhi elettronici prima e dopo l’episodio, solo silenzio"

Studentessa aggredita in via della Grotta, i residenti chiedono telecamere

Studentessa aggredita in via della Grotta, i residenti chiedono telecamere

Ferrara, 25 giugno 2024 – Abita in via Rampari di San Paolo, quasi all’angolo con via della Grotta. E’ in quei pochi metri che si gira un film che una studentessa, 20 anni, probabilmente non dimenticherà mai. Un uomo – sono le 23,30, mercoledì 19 giugno – di carnagione scura, uno straniero, l’aggredisce, le strappa la biancheria intima. Lei urla, suona ai campanelli. Qualcuno apre. E’ salva.

Sono trascorsi alcuni giorni dall’aggressione. Nella stretta strada che sfocia in via Rampari di San Paolo, per puntare verso l’ex Mof e la Darsena, si parla di quello che è successo. Francesco Cavaliere, che risiede in via Rampari di San Paolo, non usa mezzi termini.

"E’ inutile negarselo, via della Grotta è diventato un corridoio ideale per unire la zona della stazione con piazza Travaglio. Lo sanno tutti che da qui passano spacciatori, che il degrado è dietro l’angolo". Una pausa, poi la denuncia. "Ho scritto più volte al Comune chiedendo venissero installate delle telecamere – racconta –, ho lanciato il mio Sos sia prima questo gravissimo episodio, che dopo. Non ho avuto alcuna risposta, nulla. L’ho anche detto – e indica verso un cantiere, lì sorgerà un parchetto – ai tecnici proprio mentre erano al lavoro. Questa zona non è per niente tranquilla, gli occhi elettronici servono. E invece ho raccolto solo il silenzio. E adesso ecco quello che è successo. Tutti sanno e sanno bene la situazione che si è creata in queste strade, via della Grotta diventa un percorso preferenziale, un corridoio dal quale passano tantissimi giovani che vanno magari ai concerti. Ma a passare da qui non sono solo loro". Per risalire all’uomo che ha molestato la studentessa, una ragazzo fuori sede, gli inquirenti stanno mettendo in campo ogni mezzo. Ma da queste parti forte è l’amarezza, la convinzione che un video avrebbe consegnato un volto alle cronache e alle manette. Un’anziana, ai tavolini del bar poco lontano, legge la settimana enigmistica. Una parola nel cruciverba, una parola per raccontare quello che è successo.

"E’ stato un signore a salvare la ragazza, ha sentito le urla, il campanello che suonava ed è uscito. Per fortuna". "Credo, ne sono sicuro che questo grave episodio sia un fatto isolato – interviene Massimo Fantini, 70 anni, da 22 anni vive con la moglie in via della Grotta –. Questa è una zona dove alla fine si sta bene, hanno fatto un capolavoro con i lavori alla Darsena, la zona è tornata ad essere bella". Ma, c’è un ma. "Ci vogliono le telecamere – sottolinea con decisione –, qui non ci sono. La zona è sempre stata tranquilla, ma è diventata un luogo di passaggio, soprattutto di giovani anche a causa degli eventi che vengono organizzati alla Darsena. E’ chiato che questi eventi attirano anche altre persone, lo vediamo anche noi. Uno spacciatore che passa sempre qui davanti. Si è creato un corridoio naturale che da Baluardi arriva fino alla stazione". Un appello, dopo quello che è successo, anche ad intensificare i controlli. "Una ragazza urlare, non l’abbiamo sentita. Qui del resto spesso si sente gente che urla in mezzo alla strada", dice una coppia con il cane, la porta aperta, stanno per andare via. "Anche nel parchetto mancano le telecamere, sono al Meis. Ma il Meis da qui è lontano", dice Vittorio Bonora, 87 anni.

Caccia al maniaco: “Chi ha visto si faccia avanti”

Palpeggiata e denudata in centro: è caccia all’aggressore della ventenne. L’uomo in bici di cui la giovane ha fornito un identikit, per ora, sta sfuggendo alla fitta rete di controlli della polizia. Intanto, il pubblico ministero Stefano Longhi ha aperto un fascicolo d’indagine per violenza sessuale. L’aggressione si era verificata nella zona Rampari di San Paolo in direzione piazza Travaglio. La ragazza era attesa da alcune amiche. A un tratto ha sentito qualcuno dietro di lei, anche lui in bicicletta. La figura l’ha avvicinata e palpeggiata. Spaventata, la ragazza ha cercato di deviare dal suo percorso per sfuggire all’aggressore. Ha imboccato quindi via della Grotta, telefonando nel frattempo a qualcuno per chiedere aiuto. L’uomo in bici però non si è arreso e l’ha seguita anche lì. In poche pedalate l’ha raggiunta. È sceso dalla bicicletta e l’ha costretta contro il muro. Qui, dopo averla immobilizzata, ha tentato di nuovo di toccarla, ma senza riuscirci. Nel farlo, però, le ha strappato la biancheria intima. La giovane ha urlato, attirando l’attenzione di alcuni residenti della zona. Appena l’uomo si è distratto, lei riuscita a liberarsi e fuggire. Anche l’uomo, vista la situazione, si è dato alla fuga. La ventenne ha visto chiaramente in volto il suo assalitore e alla polizia ha saputo fornire una descrizione abbastanza dettagliata. Si tratterebbe di uno straniero. Dai primi rilievi sul posto non sono emersi elementi. Le pattuglie sono impegnate in maniera capillare nella ricerca del fuggitivo sulla base dei pochi indizi finora raccolti. La speranza è che una qualche telecamera possa aver ripreso a incastrare l’aggressore.