Una serata con gli amici e poi lo schianto improvviso e violentissimo che ha interrotto di colpo ogni progetto, ogni sogno. La strada conta un’altra vittima, ancora una volta giovanissima Adam Cattabriga, 19 anni, residente a Poggio Renatico ma molto conosciuto anche a Finale Emilia, nella Bassa modenese, dove lavorava al Vanilla Caffè & cucina, uno dei bar centrali del paese. La tragedia nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 3. Lo schianto è avvenuto sul ponte di via Mazzone, la strada che collega Mirandola alla frazione di Mortizzuolo, sempre nella Bassa modenese. Da quanto ricostruito dai carabinieri che stanno ancora lavorando per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, Adam era alla guida della sua Yaris insieme a tre amici, due ragazze e un ragazzo. Stavano rientrando da una nottata trascorsa insieme. Il giorno dopo Adam non avrebbe dovuto lavorare, aveva il weekend libero. Stava procedendo verso Finale Emilia quando, appena cominciato il cavalcavia, proprio in prossimità del punto più alto del ponte, si è scontrato frontalmente con una Bmw condotta da un 26enne residente a Cavezzo (Modena).
Diverse ambulanze e l’elicottero del 118 sono arrivati sul posto insieme ai vigli del fuoco che hanno lavorato a lungo per estrarre gli occupanti del due auto. L’impatto si è rivelato fatale per il 19enne. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte del personale sanitario, per lui non c’era più nulla da fare. Troppo gravi le ferite riportate nello schianto. Feriti ma non in pericolo di vita gli altri coinvolti nello scontro. Il conducente della Bmw e gli amici di Adam che erano con lui in auto (due ragazze di 19 e 20 anni e un ragazzo di 23 anni) sono stati tutti trasportati all’ospedale di Baggiovara, una delle ragazze in elicottero. La strada è stata chiusa per permettere gli accertamenti, compreso l’alcoltest effettuato sul conducente della Bmw. Intanto cresce la preoccupazione per la pericolosità della strada tra i pochi residenti della zona svegliati nel cuore della notte. "Sentivo le urla della madre – ricorda ancora sconvolto Luigi Auricchio che abita con la moglie e un figlio piccolo ai piedi del cavalcavia –. Questa strada è troppo pericolosa, la gente va troppo forte, arrivano a fare anche i 160. È da tempo che chiediamo l’installazione di un autovelox, qui abitano famiglie con bambini, uscire dai passi delle case è pericolosissimo. Abbiamo fatto richiesta al Comune ma ci hanno detto che la competenza è provinciale". Mattia Mirelli è amico di uno dei ragazzi sopravvissuti allo scontro. Ieri è andato sul luogo dell’incidente per rendersi conto di quanto accaduto. "Questo ponte io lo faccio tutti i giorni – spiega –, occorre prestare molta attenzione soprattutto in prossimità di questa curva. Si rischia molto. Un po’ di prudenza e velocità moderata sono necessari perché è un attimo".